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  • Perinetti: 'Inter affascinante, ma Conte resta al Chelsea. La Juve un esempio'

    Perinetti: 'Inter affascinante, ma Conte resta al Chelsea. La Juve un esempio'

    • Edoardo Siddi, inviato al Wyscout
    Wyscout, occasione per prendere contatti e fiutare occasioni. Una miniera d'oro per uno come Giorgio Perinetti, ds del Venezia del Triplete e con una carriera alle spalle che potrebbe essere un autentico romanzo. Ha lavorato per il suo Palermo, ma come dimenticare Siena e Bari? Qui diede fiducia a Conte, a quel tempo poco più che un esordiente. Ora tra i più grandi tecnici al mondo. L'abbiamo sentito, con in esclusiva per Calciomercato.com un commento anche sul futuro dell'ex mister della Juve, sempre più sogno proibito dell'Inter.

    La stagione di Conte è stata straordinaria. Cosa farà ora?
    "Io penso che lui abbia voglia di continuare il lavoro che ha fatto. Ha fatto un lavoro straordinario, ha preso una squadra arrivata decima e l'ha portata in cima all'Inghilterra e in finale di Coppa. Credo voglia continuare, poi come tutti i professionisti seri, a fine campionato, avrà un incontro con la società per pianificare il futuro. Lui è un professionista e vorrà migliorare. Se Abramovich sarà d'accordo continueranno insieme".


    L'Inter però non molla. Conte potrebbe essera affascinato dal progetto?
    "Credo che Conte sia affascinato di più dal continuare il progetto già intrapreso. All'Inter avrebbe una possibilità di ricostruire che è nelle sue corde, come ha fatto con la Juve, con lo stesso Chelsea, e prima ancora con Bari e Siena, ma ora penso voglia continuare con il Chelsea".

    Passiamo al Venezia. Annata straordinaria, e c'è sicuramente il suo zampino. "Nelle vittoria c'è tanto di tutti. Tutti hanno dato un contributo importante. Io posso dire che la società ci ha messo a disposizione delle risorse, che direi sono state ben utilizzate. E Inzaghi e il suo staff hanno fatto un gran lavoro, come i giocatori, bravi a lavorare e seguire le linee guida della società. Il gruppo si è formato velocemente, ma con grande profitto. C'erano 18-19 gicoatori nuovi, è stata fatta un'impresa. Poi ci inorgoglisce aver vinto con tanto margine, con apparente facilità di fronte a squadre come Parma, Padova e Pordenone che avevano i nostri stessi obiettivi".

    E poi l'aggiunta della Coppa Italia, contro in Matera molto forte. Un'annata eccezionale. In un girone come il vostro vincere non era scontato, vi aspettavate questo finale?
    "Vincere non è mai scontato in nessuna categoria. Noi siamo partiti due anni fa dal campionato dilettanti e non avevamo nessun giocatore di proprietà. Ci siamo dovuti inventare due rose diverse con due allenatori, anzi tre, diversi. E abbiamo dato la possibilità alla società di dare vita a progetti extracalcistici importanti sia per il Venezia Calcio che per la città".

    Ora arriva il momento di misurarsi in Serie B. Che Venezia sarà?
    "Siamo davvero contenti  di esserci e ora dobbiamo stabilizzarci in B. La B è un campionato molto insidioso, basti pensare che Pisa e Spal, neopromosse che hanno vinto il girone, sono una retrocessa e l'altra salite in serie A. Questo fa capire che tipo di campionato sia, noi dobbiamo strutturarci bene sia la squadra che la società, che ora deve darsi una fisionomia ancora più professionistica per reggere l'impatto con squadre di grande livello".

    Filippo Inzaghi dopo l'esperienza al Milan si è davvero rilanciato. E alla grande. Che allenatore è?
    "Inzaghi ha fatto un grande lavoro, è un professionista innamorato del suo lavoro. Ha una grande passione e una professionalità maniacale. Sa trasmettere tanto ai giocatori, non soltanto facendoli crescere come collettivo, come ha dimostrato, ma dandogli saggi consigli anche per la crescita individuale, dal comportamento, all'alimentazione, fino al sapersi gestire come atleti. Il nostro gruppo non è cresciuto solo dal punto di vista del collettivo ma anche da quelli individuali, valorizzando talenti e facendo un grande lavoro per la società: si è creato un patrimonio tecnico".

    Anche la Juve insegue il Triplete e il primo trofeo si gioca domani contro la Lazio. Che partita sarà?
    "È una partita che premia la costanza della Juventus che non molla su nessun fronte, dimostrando di essere la società migliore d'Italia e che dovrebbe essere presa ad esempio da tutto il calcio italiano, perché dimostra come si deve lavorare. Dall'altra parte una Lazio che merita di essere lì. È una squadra forte, con valori importanti, costruita bene da Lotito e Tare e che Inzaghi è stato bravo a revitalizzare, inquadrare e gestire bene. Vedo una partita molto equilibrata e per la Juve non sarà facile".

    Venezia sorride, ma il 'suo' Palermo piange. Che futuro per i rosanero? "Possiamo solo pregare (ride, ndr). Non sappiamo nulla di come stanno le cose, da tifoso rosanero spero solo che questa volta Zamparini sia stato illuminato e riesca a ricostruire la società.  Io non so niente, ma penso che la rinascita sarà ancora opera di Zamparini, a prescindere dalla persona o dalle persone che saranno chiamate a dirigere e rappresentare la società".

    Cosa dobbiamo aspettarci dal mercato del Venezia?
    "Ci vuole equilibrio. Ci vogliono giocatori di esperienza e giocatori giovani, l'importante è che siano bravi e soprattutto che tutti abbiano i giusti stimoli. Gli stimoli sono il segreto, tutti quelli che verranno dovranno rispondere ai canoni di una grande motivazione"

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