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  • Pernambuco: follie Cagliari e Roma, chi vince lo Scudetto della violenza?
Pernambuco: follie Cagliari e Roma, chi vince lo Scudetto della violenza?

Pernambuco: follie Cagliari e Roma, chi vince lo Scudetto della violenza?

Giocatori perennemente processati da tribunali del popolo delle curve allo stadio, aggrediti durante gli allenamenti, campi di calcio massacrati, minacce, striscioni ignobili. Un allenatore (Zeman) che dice: “Queste sono brutte cose, che purtroppo ho visto spesso e che vanno eliminate” e per queste parole, da buon parroco di campagna, pare un eroe. Una Società (il Cagliari) che minimizza: “Sì, vabbè…in fondo non è successo niente. 

Abbiamo sospeso l’allenamento pomeridiano perché quello del mattino è stato pesante”. Un altro allenatore, Garcia, che invece di pronunciare un sacrosanto “delinquenti!” afferma che i tifosi sono troppo importanti, che gli dispiace tanto per la squalifica della curva Sud e che “mica l’ha squalificata Pallotta la curva”. Come dire: “Non ci possiamo fare niente!E’ stata l’Autorità!” Giocatori che affermano: “Di andare sotto le curve a parlare con i violenti e i facinorosi non ce lo ha impedito nessuno”. Anzi, fanno capire, la Questura ben vede questa “politica del dialogo.” Un Presidente, Pallotta, il quale dopo tentennamenti e il solito “ma noi che c’entriamo?”, prende posizione pubblica contro pochi “stronzi” che rovinano la Roma. E per questa posizione lapalissiana, elementare, viene processato in diretta dalle radio locali capitoline con “conduttori” complici che sostengono fregnate del tipo: “La Roma la manteniamo noi con i nostri biglietti. Il cliente ha sempre ragione. La Costituzione assicura la libertà d’opinione, Pallotta in prigione”.

Non sarà che di fronte a questo delirio, la paura fa 90? Se sono solo pochi violenti, se la frangia è risibile, se i facinorosi non contano nulla, buttateli davvero a mare. Non sarà che l’ipocrisia fa 91? E  che l’impotenza venga contrabbandata da “politica del dialogo”? E i giornalisti che sbandierano ai quattro venti proclami del tipo: “Chiudere le curve non serve a niente!” Però non dicono mai quello che servirebbe oppure ripetono il tormentone: “Facciamo come ha fatto l’Inghilterra!”, senza nemmeno sapere quali siano stati i provvedimenti giuridici e legislativi di fondo.

Non hanno un’idea, hanno paura dei tifosi, non sanno cosa fare? Vadano almeno da Lotito. Lui “quei quattro gatti che non contano nulla”, ma spaccano tutto, sequestrano, inneggiano agli assassini e infamano chi ha perduto figli e padri, li ha fatti fuori. Altro che secondo in classifica!

Fernando Pernambuco

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