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Pernambuco: Milan, la strada è giusta!

Pernambuco: Milan, la strada è giusta!

Siamo solo all’inizio, il calciomercato è lungo, però i primi passi della novella era del riscatto milanista non potevano essere più deludenti.  E non è il quanto, ma il come. Si possono non prendere giocatori desiderati, si può cambiare rotta, ma vederseli sfilare dopo una serie di annunci trionfali no. “Jackson Martinez è nostro! Ora arriva Kondogbia, Bertolacci è già preso” veniva proclamato ai quattro venti dal Milan. “Galliani forte dell’appoggio della Doyen, sbarca in Portogallo per prelevare, J. Martinez”: sembra un proclama della Guerra d’Abissinia durante il nascente Impero coloniale italiano. La Doyen? E chi è costei rispetto a Jorge Mendes, il potente procuratore che tira le fila di mezzo calcio mondiale. Lui è il vero presidente del Porto, lui dice dove vanno i giocatori, lui ha un rapporto privilegiato con l’Atletico Madrid. Altro che Doyen! Perdere Kondogbia ci sta, ma dopo l’ annuncio che “ è un giocatore del Milan” resta solo un bel boomerang. Intanto Bertolacci va alla Roma, altro mini boomerang.

E’ il modo che offende o fa ridere. Ora sembra che Giannelli Imbula sia il massimo, mentre Ibra (altra conclamata idea milanista) un giorno viene l’altro no. Galliani sarà un maestro delle chiusure, ma non certo delle aperture. Le giustificazioni poi sono peggiori degli errori. Come si fa a dire, dopo che ti hanno sfilato tutti i giocatori agognati e annunciati, “meglio così: abbiamo risparmiato 75 milioni!” 75 milioni? Con questa mentalità si arriva a risparmiare miliardi, semplicemente perché non si compra nessuno e il Milan resta con un organico in cui forse solo Bonaventura e Diego Lopez hanno  mercato. Ma non erano arrivati i soldi di Mr. Bee, con quell’ accordo “geniale” (Piersilvio dixit) da 500 milioni per avere la minoranza?

Galliani non è l’unico colpevole, perché sicuramente si muove con strategie e limiti di spesa condivisi. Ma perché, appunto, quei toni trionfali? Gli squilli di tromba? Colpa della comunicazione si dice. O della confusione? Prendete appunto la strombazzata alleanza con la Doyen o le dichiarazioni di tal Pablo Dana, da Ferrara, uno stretto collaboratore di Mr. Bee. Il signor Dana, stizzito per l’affaire Kondogbia, ha pensato bene di offendere i tifosi dell’ Inter, definendoli “una masnada di topi”. A quel punto è intervenuto Mr.Bee in persona dicendo che Mr.Dana col Milan non c’entra nulla. Un rimpallo di annunci, di voci, di smentite, di carneadi che la sparano grossa e alla fine, almeno per ora, un assordante pugno di mosche. 

Berlusconi ( che sembra dire: “Vai avanti te, perché a me viene da ridere!) Mr. Bee, Galliani, Mr. Lucas della Doyen, Mr.Dana…mah! Un grande filosofo diceva che “Solo dal Caos può nascere una stella”. Il Milan è sulla strada giusta: per ora c’è il Caos.

Fernando Pernambuco

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