Giovanni Stroppa forse è all'ultima spiaggia. Quella di domenica contro l'Atalanta potrebbe essere la sua ultima panchina in biancazzurro: il nome che circola con più insistenza è quello di Delio Rossi, ma attenzione a Marco Giampaolo, pescarese doc. Perchè? E' facile intuirlo. Stroppa non ha mai convinto, ha cambiato troppo spesso idea, ha detto delle cose ma poi ne ha fatte altre, non sa cosa vuole.

Quei pochi punti che ha il Pescara li ha ottenuti giocando male, ma soprattutto gli viene rimproverato dalla piazza di non aver mai ammesso i propri errori, come se non ne avesse fatti. Il colmo è che si lamenta del pessimismo che ruota intorno alla squadra: è vero, ma i tifosi, che vedono una squadra arrendevole e che non ha mai la minima idea di cosa fare con la palla, che non lotta per vincere, che perde in superiorità numerica, senza personalità, senza carattere, perchè dovrebbero essere ottimisti?

Farli pensare positivo sarebbe compito della squadra e di un allenatore che sappia ciò che vuole, che vada sempre sulla stessa strada portando a compimento il suo progetto, o che almeno ci provi con convinzione, senza dietrofront. 'E mò basta!', come si dice da queste parti. Serve una reazione, serve continuità, perché vincere una partita per perderne altre cinque è inutile. Questa piazza, questa gente, questo pubblico, non meritano tutto ciò. Stroppa l'avrà capito?