L'impressione - ma per esserne certi conviene aspettare ancora - è che la cura Bergodi inizi a dare i suoi frutti. Nelle ultime partite si è visto un Pescara più squadra, e alcuni giocatori hanno iniziato a rendere al meglio. Vukusic si è finalmente sbloccato, Abbruscato ha iniziato ad avere continuità di rendimento, e Bjarnason, che non sapremo mai perché con Stroppa non giocava, si è dimostrato all'altezza di un palcoscenico importante come quello della Serie A. Un caso? Assolutamente no: gli stessi interpreti con il precedente allenatore hanno fatto ben poco. 

Bergodi, abituato a lottare per la salvezza, anche se in Serie B, è riuscito a ridare un'anima a questo gruppo. Basta vedere come esulta con loro dopo un gol per capirlo: è parte integrante di questa squadra, che ha finalmente trovato in lui il suo condottiero, il punto di riferimento che mancava. Il Pescara di oggi non è assolutamente molto più forte di quello di prima, non è certo diventato di colpo una fuoriserie, ma almeno ha un'idea di gioco, un minimo di modulo e delle certezze.

Non ci sono più quegli stravolgimenti improvvisi che servivano solo a generare confusione all'interno di uno spogliatoio già di suo tanto vario. Adesso si torna a San Siro: vincere è impossibile, non sono queste le partite che servono per fare punti, ma nel calcio non si sa mai. Chissà se il condottiero la pensa allo stesso modo. Di sicuro non si vedrà un Pescara arrendevole o spaventato al cospetto dell'avversario, e questo è già un bel risultato.