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  • Pescaramania:| Sia benedetta la pausa

    Pescaramania:| Sia benedetta la pausa

    Il giocattolo non non c'è più. Del Pescara bello e vincente dello scorso anno non è rimasto nulla, proprio mentre la Roma dell'ex Zeman sbancava San Siro, Verratti partiva titolare nel Psg e Insigne andava in Nazionale. Chi lo conosce bene sa che Giovanni Stroppa è tecnico preparato e puntiglioso, attento sia alla fase offensiva che a quella difensiva, e che più volte ha ribadito di voler avere una squadra propositiva. Tutto ciò stride con quando visto fino ad oggi. A Torino i giocatori non sapevano cosa fare, non hanno mai tirato in porta, sono rimasti rintanati nella propria metà campo per quasi tutta la gara: è stato imbarazzante.

    Va bene, gli arbitri ogni tanto sbagliano, il gruppo non si conosce e non conosce l'allenatore, ma Stroppa inizia ad avere delle responsabilità ed è palese che si trovi in stato confusionale. In serie A ci vuole gente che abbia esperienza nella categoria, quindi spazio a Modesto, Crescenzi, Colucci, Blasi. Ma non solo: manca qualità, e un uomo che metta ordine. Si deve rischiare Quintero, perchè serve come il pane lì in mezzo. Weiss, Caprari e Jonathas ci sanno fare, ma devono iniziare a capire che si gioca in undici, non da soli.

    La sosta in un momento come questo diventa fondamentale per recuperare il terreno e assimilare gli schemi, a patto che siano chiari anche al tecnico. Nulla è ancora perduto, il livello della Serie A è basso, considerando che ci sono società che partono con delle penalizzazioni: non siamo di fronte ad un'impresa impossibile. In passato ci sono state squadre che nelle prime quattro-cinque giornate non hanno fatto nessun punto e si sono salvate; l'Udinese arrivò addirittura al preliminare di Champions League. Ma serve chiarezza, e bisogna trovare prima possibile un'identità tattica.

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