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  • Piacenza tutto italiano ed Empoli in Europa, che imprese!

    Piacenza tutto italiano ed Empoli in Europa, che imprese!

    • Cesare Bardaro
    CAMPIO-NATI il 14 GIUGNO
    Oggi giornata di figli d'arte. Quindi buon compleanno a: 

    MASSIMO ODDO, 1976,  allenatore del Pescara, neopromosso in serie A. Ex terzino destro di Milan, Fiorenzuola, Monza, Prato, Lecco, Napoli, Verona, Lazio, Bayern Monaco, Lecce. Appese le scarpette al chiodo nel 2012, ha allenato gli Allievi del Genoa e la Primavera del Pescara, da dove il 16 maggio 2015 viene promosso alla prima squadra, in sostituzione di Marco Baroni, per l'ultima partita di campionato e i play-off, dove arriva in finale contro il Bologna. Anche il padre, Francesco, aveva allenato gli abruzzesi dal 1994 al 1996. E' il primo caso nella storia del calcio professionistico italiano in cui padre e figlio abbiano allenato la stessa squadra. Come calciatore è stato campione del mondo nel 2006. Col Milan ha vinto uno scudetto e una Champions. Al termine di Trapani Pescara è andato ad abbracciare Serse Cosmi in lacrime, che era stato il suo ultimo allenatore a Lecce nel 2011-1012. "Il mio desiderio è quello di restare qui. Abbiamo conquistato la serie A e questa panchina me la tengo stretta, a patto che il presidente Sebastiani non mi venda tutti". Eppure non voleva allenare: "Io non volevo fare l’allenatore. Il primo corso che ho fatto è stato quello, con Valentina, da direttore sportivo. Io mi sono laureato, mentre giocavo, in Management dello sport e il mio sogno era quello di stare dietro alla scrivania e fare il dirigente. Alla Galliani, per intenderci. Un ruolo dirigenziale a 360 gradi, che si occupasse di mercato ma anche di aspetti economici societari. Mi è sempre piaciuto e mi ha sempre affascinato. È un mondo difficile in cui entrare, soprattutto se hai un nome. La vita poi mi ha insegnato di non precludermi mai nulla, così ho fatto anche il corso per diventare allenatore. L’ho fatto perché volevo capire se mi piaceva. Dalla mia, poi, sono stato anche fortunato ad arrivare velocemente dove sono oggi. Nell’esperienza conta tutto: dagli allenatori che hai avuto, dai quali cogli gli aspetti positivi ma trai anche vantaggio da quelli negativi, ai corsi di Coverciano, che aiutano soprattutto i calciatori che hanno giocato ad alti livelli a non dare nulla per scontato. Gli insegnamenti vanno tratti da ogni aspetto della tua carriera". E non voleva neppure la prima squadra: "L’anno scorso, quando il Pescara mi ha offerto la panchina della Primavera, sono stato felicissimo. Senza alcun tipo di pensiero ho accettato di tornare a casa, tra i miei amici e la mia famiglia, ad allenare nel settore giovanile. Senza pressioni, senza mai pensare alla prima squadra, perché quando allenavo nel settore giovanile ero concentrato a insegnare il calcio ai ragazzi. Pensavo a quello e basta. Devo ammettere che quando la prima squadra andava male avevo un po’ paura di una chiamata. Il pensiero di andare ad allenare una squadra di serie B, nella mia città, dove conosco tutti, dove tanti ragazzi della curva sono amici miei ma anche tanti non lo sono, mi terrorizzava. Pescara è una piazza difficile, se avessi fatto male come sarei potuto restare qui? Nonostante tutto, però, ho accettato volentieri la proposta, sempre con il pensiero di dover fare bene altrimenti sarebbe stato duro il mio futuro in città. Il fatto che le cose in questo momento stiano andando bene mi porta ad essere stimato da gran parte dei tifosi e questo mi riempie di orgoglio". 

    Buon compleanno anche a: 
    KOSTAS MANOLAS, 1991, difensore greco della Roma. Anche lo zio, Stelios,  è allenatore ed ex giocatore. 
    FEDERICO DI FRANCESCO, 1994, ala destra del Lanciano, figlio di Eusebio, tecnico del Sassuolo. “Lavorare con mio padre? Nella vita mai dire mai! Mio padre, oltre a essere un punto di riferimento importante nella vita, è anche un grandissimo allenatore quindi non mi dispiacerebbe affatto". 

    GIGI CAGNI, 1950, ex giocatore (detiene il recordassoluto di presenze in serie B  con 496 partite disputate con Brescia e Sambenedettese) e allenatore di Centese, Piacenza, Verona, Genoa, Salernitana, Sampdoria, Catanzaro, Empoli, Parma, Vicenza, Spezia. All'inizio della stagione appena conclusa era stato chiamato come vice da Zenga alla Sampdoria, per occuparsi della fase difensiva, ma già dopo la seconda giornata è stato licenziato "Nulla di traumatico, soltanto è più adatto a fare il primo allenatore" ha datto Osti, che forse avrebbe dovuto tener conto prima del fatto che primo allenatore lo è stato per 25 anni. Il suo periofo migliore fu a Piacenza, fra il 1990 e il 1996, dove prese la squadra in C1 (1990-91), la portò subito in B, approdando in serie A nel 1993-94. Retrocesse in B (grazie anche alla strana vittoria della Reggiana a San Siro all'ultima giornata) per vincerla l'anno successivo e ottenere la prima storica salvezza nel 1995-96. Un Piacenza tutto italiano. "Non abbiamo voluto buttare fumo negli occhi alla gente: abbiamo deciso quindi di rinunciare agli stranieri quando ci siamo accorti che non esistevano sulla piazza elementi adatti alle nostre esigenze, sia sul piano tecnico che economico. Non eravamo disposti a fare esperimenti alla cieca o a svezzare giocatori per altri. Abbiamo quindi preferito puntare sul gruppo che ha portato il Piacenza in Serie A". (L. Garilli, Presidente del Piacenza) Con Taibi, Caccia, Anacleto Polonia, Piovani, Lucci, Corini, Di Francesco e il giovane Pippo Inzaghi e un gioco antisacchiano per eccellenza: una zona mista che non rinuncia al libero. Buono anche il 2006-07, quando riuscì a portare l'Empoli alla storica qualificazione per la Coppa UEFA. "Eravamo partiti per salvarci, come giusto che sia sempre per l’Empoli. Sul mercato avevamo perso anche il bomnber, Ciccio Tavano, ma era comunque una squadra di grande qualità e, giornata dopo giornata, riuscimmo ad arrivare a un traguardo strepitoso, impensabile". 

    Buon compleanno anche a: 
    KEVIN VINETOT, 1988, difensore francese dell'AlbinoLeffe, in prestito dal Lecce. 
    ALI SOWE, 1994, attaccante gambiano del Lecce, in prestito dal Chievo. 
    MATHIAS RANEGIE, 1984, attaccante svedese, originario della Guadalupe, del Djurgarden, in prestito dal Watford. Da agosto 2012 a gennaio 2014 all'Udinese. 
    MARVIN COMPPER, 1985, difensore tedesco del RB Lipsia. Ha giocato nella Fiorentina da gennaio 2013 ad agosto 2014. 
    ANDREA PASTORE, 1994, terzino sinistro del Trapani. 
    NICOLA COSENTINI, 1988, centrocampista dell'Aquila. 
    TINO PARISI, 1995, terzino destro del Catania. 

    Auguri di buon compleanno pure a: 
    VITTORIO TOSTO, 1974, ex terzino sinistro di Fiorentina, Salernitana, Torino, Lucchese, Avellino, Sampdoria, Piacenza, Napoli, Genoa, Ascoli, Empoli. E' stato appena nominato, il 9 giugno, DS del Messina. 
    GIACOMO BANCHELLI, 1973,  detto Pomodoro, perché arrossiva facilmente. ex attaccante di Fiorentina (debuttò in serie A a 16 anni)Alessandria, Cosenza, Udinese, Cagliari, Reggiana, Atalanta, Pistoiese, Empoli, Carrarese, Taranto, Lodigiani, Cisco Roma, Cuoio Cappiano, Montichiari, Cynthia, Scandicci. Fu riserva di Batistuta. 
    ANDREA ICARDI, 1963, ex centrocampista di Milan, Atalanta, Lazio, Verona, Marconi Stallions in Australia, dove da qualche anno gestisce a Sidney l' A.C. Milan Soccer School Australia. 
    MICHELE FINI, 1974, ex centrocampista di Torres, Ancona, Salernitana, Fermana, Cosenza, Avellino, Catania, Ascoli, Cagliari, Siena, Porto Torres. Nel campionato 2008-2009, al Cagliari,  è stato l'assist-man più efficace del campionato di Serie A, con 13 assist vincenti. 
    RAMON VEGA, 1971, ex difensore svizzero. Lo si ricorda soprattutto perché fu uno dei migliori affari realizzati dal proprietario del Cagliari Massimo Cellino, che lo acquistò dal Grasshoppers nel mercato estivo 1996 per 5 miliardi, rivendolo a gennaio al Tottenham per 10  miliardi. Anche lui stesso, del resto, era laureato in economia e dopo aver chiuso la carriera sportiva si è messo a fare il business man. 
     

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