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  • Pippo Russo: Doyen 'amica' della Juve

    Pippo Russo: Doyen 'amica' della Juve

    Come se fosse un’offensiva mediatica d’autunno. È questa l’impressione destata dall’intervista che il CEO di Doyen Sports Investments, il senhor Nelio Lucas, ha rilasciato al quotidiano francese Liberation. Un testo pieno di messaggi sia espliciti che latenti, e di mezze verità che suonano come un atto di sfida e una volontà di rilancio. Chi segue Calciomercato.com sa che il fondo d’investimento con sede legale a Malta ha avuto un’estate perlomeno travagliata, caratterizzata da avventure calcistiche non andate a buon fine (la partnership col Milan, per intenderci) e da rovesci addirittura clamorosi in campo giuridico-regolamentare (LEGGI QUI e LEGGI QUI). 

    Inoltre, l’entrata in vigore dallo scorso 1° maggio del bando opposto a fondi d’investimento e TPO dalla Circolare Fifa 1464 ha costretto Doyen e tutti gli altri soggetti analoghi a agire sottotraccia. E forse sarà stato proprio per reagire a questa fase negativa che adesso il fondo decide di riprendere visibilità e rilanciare, anziché subire gli eventi. Né si può escludere che su questa scelta di riprendere la scena mediatica abbia inciso il discredito subìto di recente dalle due principali istituzioni calcistiche impegnate contro fondi e TPO: la Fifa e l’Uefa. Registrato il loro indebolimento, Doyen prova a rilegittimarsi pubblicamente presentandosi in una veste nuova. Si sforza d’allontanare da sé il profilo dell’attore finanziario specializzato in TPO per assumere quello di agenzia globale di consulenza e brokeraggio ai club. Missione pressoché impossibile, ma ci stanno provando. 

    Ospitata nell’edizione di stamani con tanto di richiamo e foto in prima pagina, l’intervista (LEGGI QUI) rilasciata dal senhor Nelio Lucas a Liberation circolava sul web già ieri sera. Per questo molti siti l’hanno ripresa nelle scorse ore, soffermandosi sul suo contenuto più clamoroso e riportandolo in modo impreciso. Il dettaglio riguarda il trasferimento di Gianelli Imbula dal Marsiglia al Porto, realizzato per una cifra che costituisce il record di spesa per un club portoghese: 20 milioni. Gli analisti hanno sempre avuto la certezza che dietro quel trasferimento ci sia stata la mano di Doyen, ma non ne esistevano prove. Poi però sono arrivati i documenti pubblicati su Football Leaks (LEGGI QUI), e da ieri le parole del senhor Nelio Lucas. Che per come sono state riportate da alcuni siti lascerebbero intendere un finanziamento di Doyen al 50% per l’acquisizione di Imbula da parte del Porto: 10 milioni su 20. In realtà, dalla lettura dell’intervista si evince un’altra cosa. E bisognerebbe sempre andare a consultare di fonti prima di scrivere, anziché affidarsi alle versioni di seconda e terza mano. Come potete verificare da voi, il senhor Nelio Lucas ha detto quanto segue al morbidissimo intervistatore francese: “Senza Doyen, Gianelli non sarebbe mai andato al Porto (…). Il Porto poteva offrire all’OM soltanto 10 milioni, e ne hanno trovati altri 10”. E ancora: “Quando l’OM mi ha detto: ‘Io voglio 20 milioni di euro per Imbula’, era impossibile per il Porto. Io li ho trovati, questi 20 milioni, ho detto ai dirigenti del Porto: ‘È molto caro, ma è un buon investimento, sono sicuro che alla fine farete un super affare’.”. Dunque, in nessun passaggio il senhor Nelio Lucas dice che Doyen ha finanziato per 10 milioni l’acquisto di Imbula da parte del Porto. Piuttosto, usa formule oblique. Allude, lascia intendere, fanfaroneggia persino quando dice dapprima di “aver fatto trovare 10 milioni al Porto”, per sostenere immediatamente dopo di “averli trovati” lui tutti e 20. E però da nessuna parte si parla di un finanziamento da parte di Doyen, né viene specificata la provenienza di questi 10 (o 20) milioni che avrebbero sostenuto il Porto. Soprattutto, non si parla di denaro erogato al Porto in cambio di una quota dei diritti economici da riscuotere all’atto della futura vendita di Imbula, ciò che costituirebbe un caso di TPI e dunque sarebbe vietato da quanto stabilisce la circolare 1464 della Fifa. Piuttosto, ci si riferisce genericamente a finanziamenti, di cui si presume la restituzione con tasso d’interesse concordato fra le parti. Un’operazione che non avrebbe profili d’irregolarità. 

    Dunque la sola cosa certa è che il CEO di Doyen presenti se stesso come il Deus ex machina di un affare che ha visto coinvolti due dei club maggiormente indicati come prossimi al fondo maltese. E guardando a questo aspetto si può leggere in controluce il segno del cambio di strategia comunicativa inaugurato da Doyen, la sua campagna d’autunno. Questo cambio è riscontrabile guardando il modo in cui, nell’intervista, è stata esplicitata la relazione con l’Olympique Marsiglia. Essa è stata un tema molto dibattuto nelle scorse settimane dagli analisti che seguono le vicende dell’economia parallela del calcio globale. C’è stata un’ampia condivisione d’opinione sul fatto che il club marsigliese sia entrato nell’orbita di Doyen, e il suggello a questa relazione d’influenza è venuto dall’affidamento allo spagnolo Michel (molto vicino al fondo) della panchina lasciata vacante dopo una sola giornata di campionato da Marcelo Bielsa. Rispetto a questa ipotesi, fino a ieri l’atteggiamento di Doyen era stato quello di negare ogni influenza sul Marsiglia. Il sito web del fondo ha persino pubblicato un comunicato ufficiale, datato 11 settembre e scaricabile in versione pdf (CLICCA QUI), per precisare che non vi è stato alcun investimento azionario nel Marsiglia. Adesso invece viene esplicitato, dalle colonne di un quotidiano francese, che il Marsiglia è “uno dei club del cuore” di Nelio Lucas, al pari di Siviglia e Atletico Madrid. Club che in materia di TPO hanno poco da imparare. E se fino a prova contraria rimane il fatto che non vi sia stato alcun investimento azionario di Doyen nell’OM, va sottolineato come possano esservi ben altri metodi d’influenza su un club da parte di un attore finanziario. Riguardo a questo punto, il senhor Nelio Lucas dice che, fino a quando l’allenatore del Marsiglia sarà Michel, il club francese non avrà nelle proprie file giocatori vicini a Doyen. Peccato che almeno uno ci sia già: Abdelaziz Barrada, rintracciabile nella schermata dei “Players Investments” (LEGGI QUI). Una quota dei suoi diritti economici apparteneva a Doyen prima del passaggio dal Getafe all’Al Jazeera, il club che lo ha poi ceduto al Marsiglia all’inizio della scorsa stagione. Inoltre, nel corso dell’intervista lo stesso senhor Lucas si arroga il merito di aver portato “in due minuti” Rolando dal Porto (ancora!) al Marsiglia, dopo che il difensore aveva trascorso la stagione 2014-15 all’Anderlecht, club sotto l’influenza dell’amico Luciano D’Onofrio. 

    Ma si dirà che questi sono dettagli. E di tanti altri dettagli è ricca l’intervista. C’è una stoccata al presidente del Lyon, Jean-Michel Aulas; che nelle scorse settimane si era pronunciato contro i fondi, e di cui il senhor Nelio (con invidiabile stile) mostra una lista di chiamate sul display del cellulare. E c’è un messaggio all’ex amico diventato nemico Jorge Mendes, con invito a deporre le armi e a riprendere con gli interessi comuni. Ma a contare davvero sono il senso politico dell’intervista rilasciata dal CEO di Doyen e il momento in cui essa viene pubblicata. E certo qualcuno dovrà dare spiegazioni a proposito delle verità rivelate dal senhor Nelio Lucas. Il Porto, per esempio, che da società quotata in Borsa dovrà fornire qualche ragguaglio in più a proposito dell’operazione Imbula. Ma anche la Juventus, indicata dal senhor Nelio come uno dei club “con cui sono amico”. Se n’era avuto netto sentore durante l’estate, e ora ecco la conferma. Tutto ciò per Doyen conta poco. L’importante è rilucidare l’immagine. E questa operazione di make up parte giusto a pochi giorni dalla diffusione di altre notizie poco piacevoli, a proposito del fondo. Una l’ha data Bloomberg, e parla di un'inchiesta Fifa riguardo al trasferimento di Eliaquim Mangala dal Porto al Manchester City, avvenuto nell’estate del 2014 (LEGGI QUI). 

    Trasferimento che, come ho più volte raccontato, ha avuto come protagonisti Doyen e Luciano D’Onofrio. L’altra è venuta dalla già citata pubblicazione di molti documenti da parte del già citato Football Leaks (a proposito: dal 7 ottobre non è stato più aggiornato). Alcuni fra quelli riguardanti Doyen sono stati rimossi. E lo stesso è accaduto dopo la loro pubblicazione su “Verdade Leonina”, il blog ufficiale dello Sporting Clube Portugal. Pare che in questo caso la rimozione sia avvenuta dietro sollecitazione dell’avvocato di Doyen. Fortuna che quei documenti fossero scaribabili…

    Pippo Russo
    @pippoevai


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