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  • Pisa, giocatori pronti alla messa in mora. Petroni jr: 'Pagheremo tutti'

    Pisa, giocatori pronti alla messa in mora. Petroni jr: 'Pagheremo tutti'

    Pisa nel caos. Ieri sono girate voci impazzite di nuove dimissioni da parte dell'allenatore Gattuso, negate da ambienti vicino alla squadra. Intanto 16 calciatori del club toscano (serie B) hanno inviato una lettera di diffida alla società, minacciando la messa in mora se il 16 ottobre non verrà rispettata la scadenza del pagamento degli stipendi. 

    Il 19enne dirigente Lorenzo Petroni, figlio del patron Fabio che è agli arresti domiciliari con l'accusa di evasione fiscale e bancarotta fraudolenta, ha dichiarato al Corriere dello Sport: "I giocatori fanno bene a tutelare i loro interessi, ma entro il 14 ottobre onoreremo gli impegni e pagheremo tutti. Una settimana fa abbiamo pagato le pendenze dei fornitori relative a marzo e aprile. Ora i dipendenti sono la nostra priorità: lavorano per mille euro al mese, hanno il diritto di essere pagati e li pagheremo. Se non l’abbiamo fatto sinora è perchè siamo stati bloccati dalla pseudotrattativa con Dana che ha fomentato la piazza per cercare di prenderci la società. Dana non ha mantenuto fede agli impegni, noi non abbiamo mai visto un euro della caparra, per un mese e mezzo Dana ha portato avanti una pseudotrattativa che, in realtà, non è mai stata concreta. Avrebbe dovuto dare 310 mila euro di caparra; 5 milioni 190 mila euro per l’acquisto; 400 mila euro per la liquidazione della quota del direttore generale Fabrizio Lucchesi; 300 mila euro per il notaio rappresentante della quota di azionariato popolare. In totale: 6 milioni 200 mila euro. Attualmente stiamo vagliando tre opzioni di partnership. Ci potrebbero essere eventuali soci di minoranza o anche di maggioranza che siano solidi, solvibili e trasparenti. Ma, per il momento, la famiglia Petroni resta la proprietaria del Pisa". 

    "Siamo bloccati anche dai rinvii del Comune di Pisa sulla firma della convenzione per l’inizio dei lavori all’Arena Garibaldi. In agosto, dopo una riunione in municipio mi dissero: se non fate i lavori, il Pisa giocherà in casa soltanto nel gennaio 2017. Ma perché alla gestione del presidente Battini il Comune garantiva 65 mila euro di contributi e chiedeva 6.500 euro al mese d’affitto mentre a noi chiede 20 mila euro al mese e una cauzione di 500 mila euro da versare prima dell’inizio dei lavori? Abbiamo sottoscritto un accordo da 600 mila euro con la Ngm, società leader nella gestione della pubblicità all’interno degli stadi. Se oggi il signor Stefano Nesi di Ngm potesse aprire il cantiere, in 4 giorni garantirebbe la riapertura dell’Arena, in tempo per Pisa-Spal del 9 ottobre. Invece, ragionevolmente credo che la riapertura parziale, riservata agli abbonati, potrà esserci nel turno successivo quando si giocherà Pisa-Vicenza. Capisco i tifosi perché anche loro hanno pagato le conseguenze di un periodo durissimo, reso ancora più complicato dalla vicenda giudiziaria di mio padre che il 25 novembre andrà a sentenza di primo grado. Ai sostenitori del Pisa dico che, per giudicare, bisogna conoscere esattamente come siano andate le cose. Se lo vogliono, sono disposto a confrontarmi con loro e con il sindaco Filippeschi pubblicamente, anche in streaming perché tutti possano sapere e valutare chi abbia sbagliato e chi no. Io non ho nulla da nascondere. Nulla. Abbiamo dovuto affrontare personaggi squallidi che si sono avvicinati al Pisa solo per i loro interessi personali. Nessuno credeva che avremmo pagato gli stipendi dell’ultimo trimestre in Lega Pro così come, se nel gennaio scorso non avessimo versato 1 milione e mezzo di euro nelle casse sociali, il club sarebbe andato a gambe all’aria e non avrebbe mai riconquistato la serie B. Noi abbiamo commesso errori di comunicazione perché ai tifosi bisogna dire sempre tutto e di questi errori ci scusiamo pubblicamente. Ho accettato di parlare per raccontare la mia verità su quanto è successo. Io ho soltanto 19 anni, ma ad Empoli, in occasione di Pisa-Brescia, ci ho messo la faccia: sono stato fischiato e insultato da 8 mila persone. Dana non ha avuto lo stesso coraggio. Ho stima di Gattuso e lo ringrazio per tutto quanto sta facendo alla guida del Pisa. Mi ha esposto i problemi e gli ho detto che abbiamo cominciato a risolverli. Su sua richiesta, abbiamo ingaggiato e tesserato Lazzari che, pur di giocare con il Pisa, ha accettato di essere pagato al minimo federale". 

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