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  • Pjanic via conviene a tutti: Juve pronta. Ma i tifosi della Roma possono fermarlo

    Pjanic via conviene a tutti: Juve pronta. Ma i tifosi della Roma possono fermarlo

    • Stefano Agresti
    Il trasferimento di Pjanic alla Juve è un’operazione molto complessa, perché non è mai facile per la Roma cedere un calciatore importante alla squadra più odiata - assieme alla Lazio - dal mondo giallorosso. Basta pensare a ciò che accadde ad Alvaro Marchini, papà dell’attrice Simona e zio di Alfio, candidato sindaco della Capitale alle prossime elezioni amministrative. Ebbene nel 1970, da presidente romanista, il povero Alvaro accettò la proposta choc di quella vecchia volpe di Italo Allodi, uomo mercato della Juve: in giallorosso arrivarono tre campioni bianconeri come Del Sol, Zigoni e Vieri (Roberto detto Bob, papà di Bobo); a Torino andarono tre ragazzini della Roma, cioè Capello, Spinosi e Landini. Sembrava un affare, e in effetti lo fu: per la Juve. Tanto che Marchini fu costretto a lasciare a fine stagione la presidenza: quell’operazione lo marchiò a lungo.
     
    Per questo la Roma è ancora perplessa di fronte alla possibilità di cedere Pjanic alla Juve: teme le conseguenze di ciò che potrebbe accadere, ha paura del malumore dei propri tifosi. Eppure si tratta di un’operazione che, alla fine, conviene a tutti, e per questo si potrebbe fare. Ecco perché.
     
    JUVE: IL CENTROCAMPO. La finale di Coppa Italia ha confermato ciò che i dirigenti bianconeri e Allegri già sapevano: servono due centrocampisti di livello internazionale, perché Hernanes e Lemina assieme sono quasi improponibili. Il fatto è che Marchisio starà fuori fino ad autunno inoltrato e Khedira gioca la metà delle partite (quest’anno 25 su 52) per i continui acciacchi. Un big non basta, quindi. E nel mirino la Juve ha oggi soprattutto tre elementi: Andrè Gomes, Biglia e appunto Pjanic. Che non è il preferito, ma piace moltissimo. La Juve non vuole pagare per intero la clausola rescissoria di 38 milioni, anche perché non vuole entrare in rotta di collisione con gli “amici” della Roma attraverso un atto di forza. E’ però disposta a superare i 30 milioni. Una bella somma.
     
    ROMA: I SOLDI. I giallorossi hanno necessità di incassare una cifra tra i 30 e i 40 milioni entro giugno: questioni di bilancio e di Financial Fair Play. Proveranno a trovare questo denaro con la cessione di calciatori fuori dai programmi di Spalletti (Iturbe, Doumbia, Ljajic, Dzeko), ma non sarà facile. Dovendo sacrificare uno dei grandi nomi, l’intenzione è quella di confermare Nainggolan a ogni costo. Se una rinuncia è davvero inevitabile, la scelta è quella di cedere Pjanic (il quale, peraltro, ha la clausola rescissoria che rappresenta una minaccia costante). Certo, la Roma preferirebbe che andasse all’estero, soprattutto per non indispettire i tifosi. Per ora, però, né Barça né Bayern sono andati decisamente all’assalto del bosniaco. Ecco dunque che, al di là delle inevitabili smentite, l’ipotesi Juve non viene affatto trascurata: se tra poche settimane rimanesse l’unica praticabile, la Roma potrebbe percorrerla.
     
    PJANIC: LA GLORIA (E I SOLDI). Ogni giorno che passa, aumentano i suoi dubbi su un futuro romano. Peraltro ha un contratto che scade nel 2018 e vuole sfruttare l’opportunità di guadagnare più di quanto prende ora (non poco, comunque: attorno ai 3 milioni e mezzo netti). Guardandosi attorno, nota l’interesse di società che hanno prospettive migliori del club giallorosso e che potrebbero regalargli la consacrazione definitiva a livello internazionale. La Juve, ad esempio. Insomma: un po’ per la gloria, un po’ per i soldi, Pjanic medita seriamente l’addio a Roma. E anche se l’amico Nainggolan ha detto che non gli parlerà più nel caso in cui dovesse diventare bianconero, Miralem è sempre più convinto che questa sia la strada migliore. A meno che Pallotta non decida di aumentargli sensibilmente l’ingaggio.

    @steagresti
     

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