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  • Poca Joya e tanta birra, la Lumachina nerazzurra e il terribile van Gaal
Poca Joya e tanta birra, la Lumachina nerazzurra e il terribile van Gaal

Poca Joya e tanta birra, la Lumachina nerazzurra e il terribile van Gaal

Buon compleanno a

ABEL HERNANDEZ, 1990, attaccante uruguaiano dello Hull City, ex Palermo dal 2009 al 2014 Il giocatore diviene così l'acquisto più costoso nella storia del club inglese 12 milioni di euro. Detto La Joya (Il gioiello), nel settembre 2012 Zamparini lo cazziò pubblicamente: "Basta birra e discoteche. Sono deluso da Hernandez, deve mettersi in testa che deve fare la vita da atleta. Deve smettere di andare in discoteca, di bere la birra, altrimenti non farà mai strada". 2 anni dopo lo vendette in Inghilterra, dove notoriamente la birra scarseggia.

HERBERT PROHASKA, 1955, ex trequartista austriaco di Inter e Roma. Fu uno dei primi stranieri ad arrivare in Italia con la riapertura delle frontiere del 1980. Il suo celebre soprannome era Schneckerl. Come si apprende dal sito calciatorieparrucchieri.com ciò è dovuto al nome della pettinatura che era solito portare da giovane, capelli lunghi mossi, appunto Schnecker in dialetto viennese. A Milano, tuttavia, fu ribattezzato Lumachina, a causa dei suoi ritmi compassati, da degno erede del grande calcio danubiano, a Roma, invece si integrò perfettamente con Falcao e con Ancelotti, dando vita ad un centrocampo capace di impostare e di difendere con la stessa inesorabile efficacia. Il risultato fu lo scudetto nel 1983-84. Nel 2004 fu nominato dalla federazione austriaca "calciatore austriaco del secolo". Dal 1993 al 1999 è stato CT della nazionale austriaca, portandola ai mondiali francesi del 1998. Si dimise dopo un umiliante 9-0 contro la Spagna nelle qualificazioni per Euro 2000. Ha anche una grande passione per la musica e si esibisce spesso come cantante con il gruppo"The real holy boys" cantando cover di canzoni pop e rock, compresa  “Gianna” del grande Rino Getano.




LOUIS VAN GAAL, 1951, allenatore attualmente disoccupato, ex di Ajax, Barcellona, Olanda, Alkmaar, Bayern Monaco, Manchester Utd. E' un top trainer, ma con evidenti limiti caratteriali e una ciclopica presunzione che hanno pregiudicato i suoi rapporti coi giocatori. "Una cosa pazzesca, mai vissuta prima. van Gaal voleva mettere in chiaro che lui poteva sostituire qualsiasi giocatore, indipendentemente da come si chiamasse, perché aveva le palle: per dimostrarlo si calò i pantaloni davanti a noi. E ha un problema con i giocatori di mentalità latina, come dimostra il fatto che Demichelis [difensore argentino] se ne sia andato. E soprattutto mi sembra che abbia difficoltà con chi ha un carattere forte. Anche Lucio se ne è andato, con Ribery ci sono stati scontri. Sono sicuro: Oliver Kahn e Van Gaal insieme non avrebbero funzionato" (Luca Toni). "van Gaal is the Hitler of the Brazilian players" (Giovanni). "Non ho alcun rispetto per van Gaal! Come persona è spazzatura!" (Hristo Stoichkov). Ibraimovic ha raccontato di quando giocava nell'Ajax: "A quei tempi Koeman era allenatore e van Gaal direttore sportivo, un tipo burbero e severo, voleva fare il dittatore ma non aveva il minimo guizzo negli occhi. Come giocatore non era mai stato niente di speciale, e nel club parlava di giocatori come di numeri, io ero felice quando non avevo a che fare con lui". All’Ajax di tanto in tanto si organizzano incontri di valutazione tra giocatori e tecnico, a cui allora prendeva parte anche van Gaal: non il tipo di situazioni che andavano particolarmente a genio ad Ibra, ma tant’è. Zlatan entrò, Koeman sorrideva, gli spiegò che malgrado le ottime prestazioni meritava non più di un otto, per non aver lavorato abbastanza in fase difensiva. Ibra accettò serenamente, non aveva nulla contro Koeman, ma ad un tratto nella questione si intromise van Gaal, chiedendogli: "Lo sai come si gioca in difesa?", Ibra rispose: "Spero di sì", ma a quel punto il ds lo attaccò spiegandogli cose che lo svedese aveva già sentito decine di volte, come i movimenti che compie il nove quando il dieci attacca a sinistra, e così via. Ibra resistette finché poté: "Tu puoi anche buttar giù dal letto ogni singolo giocatore alle tre di notte e chiedergli come deve difendere. Lo sappiamo già, e sappiamo che sei stato tu a inventare questo sistema. Ma io mi sono allenato con van Basten e lui pensa tutto il contrario". Van Gaal rimase a bocca aperta: "Prego???". "van Basten dice che il nove deve risparmiare le sue energie per attaccare e fare gol, e detto sinceramente io non so più a chi dare ascolto. A ban Basten, che è una leggenda, o a van Gaal". Zlatan spiega di aver sottolineato in particolare il nome van Gaal, come se si trattasse di una persona assolutamente insignificante. E ban Gaal come reagì? "Bolliva letteralmente di rabbia". "Ora devo proprio andare", concluse Ibrahimovic, e uscì… Claudio Ranieri, dopo l’1-1 ottenuto sul campo del Manchester United, si è voluto complimentare con Louis van Gaal. Il tecnico del Leicester è andato dall’allenatore olandese per sottolinearne il lavoro: "You’re doing a fantastic job (stai facendo un lavoro fantastico)", ha detto Ranieri a van Gaal, che con tono fermo e sicuro ha replicato: "I am (E’ vero)". Era al quinto posto tra gli allenatori più pagati con 10 milioni di euro annui. Dal Manchester ha ricevuto, dopo l'esonero, una buonuscita di 6 milioni.

LOUIS SAHA, 1978, ex attaccante francese di Metz, Newcastle, Fuhlam, Manchester Utd, Everton, Tottenham, Sunderland. Ha chiuso la carriera, da gennaio a giugno 2013, nella Lazio, per sostituire l'infortunato Klose. Nella sua autobiografia ha scritto: "Capita che vai con una donna e il giorno dopo ritrovi la sua foto su un giornale e sotto un'intervista che racconta come è andata la notte passata con te - Tant'è che molti si stanno rivolgendo alle escort: paghi tanto ma ti assicuri la privacy necessaria per restare tranquillo".

Buon compleanno anche a 

RUBEN PAZ, 1959, ex centrocampista uruguaiano del Genoa nel 1989-90. Faceva parte del trio uruguagio con Josè Perdomo (beniamino di Boskov) e Pato Aguilera. Si rivelò però una meteora.. Eppure nell' 88 aveva vinto il Pallone d'oro sudamericano.

STEFANO CUOGHI, 1959, ex centrocampista di Modena, Milan, Perugia, Pisa, Parma. Neoallenatore, la notizia è di oggi, del Lecco in serie D Nell'ultima stagione ha allenato il Como da marzo fino a giugno. Col Parma di Scala vinse una Coppa Italia e una Coppa delle Coppe. Col Milan 2 campionati di Serie B e 2 Mitropa Cup. E' stato allenatore di Collecchio, Giulianova, Messina (promozione in C1 nel 1999-2000), Brescello, Crotone, Spezia, Grosseto (2 volte), Salernitana, Foggia, Arezzo, Venezia, Pisa (promozione in C2 nel 2009-10), Viareggio, Paganese. Nel 2014 è finito sotto processo per truffa: si sarebbe fatto consegnare 22,000 euro da un barman, allora suo amico, senza mai restituirli. Se l'è cavata soltanto perché la denuncia fu presentata oltre i limiti di tempo previsti. In aula Cuoghi aveva ammesso di aver preso i soldi, ma si trattava solo di un prestito e non di una promessa di investimento e che quando l’amico gli ha chiesto la restituzione, in parte lo ha rimborsato (3.500 euro) ma poi ha capito che non ci sarebbe riuscito perché non aveva più denaro.

SALVATORE FOTI, 1988, ex attaccante di Sampdoria, Vicenza, Messina, Treviso, Piacenza, Empoli, Brescia, Lecce, Chiasso. A inizio carriera era considerato il nuovo Ibra.Si è ritirato lo scorso gennaio,  neppure 28 anni: "I guai sono iniziati nel 2013. La prima parte della stagione con il Lecce ero riuscito a ritagliarmi uno spazio importante in una squadra che puntava subito a tornare in Serie B dopo la retrocessione. Poi, però, sono iniziati i problemi alla schiena che mi sono portato fino al termine della stagione, giocando anche se non ero al meglio della condizione. Nell'ottobre di quell'anno ho optato per un intervento chirurgico che risolvesse il mio problema di ernia al disco. La realtà, però, ha dimostrato che c'è stato errore medico per il quale sono ancora in causa legale. Nel 2014 a Chiasso ho provato a stringere i denti, ma la situazione non è mai migliorata e così ho deciso di smettere". 

LUIGI CARILLO, 1996. difensore dell'Akragas.

ELVI PIANCA, 1952, ex attaccante di Varese, Venezia, Sottomarina, Casertana, Reggina, Udinese, Lecce, Pordenone, Akragas. Ha giocato 15 partite in Serie A con l'Udinese, ma è stato una bandiera della Reggina in Serie C. Se fosse già stato costruito il ponte sullo stretto i tifosi granata avrebbero potuto cantare: "Sul ponte sventola Pandiera Pianca". Invece lo chiamavano u rrussu (il rosso) e cantavano: "E quando il ciel si schiarirà il rosso Pianca segnerà. Bandiere al vento metteremo e tutti in coro griderem: Pianca-gol". Rosso per la capigliatura, ma anche per il suo carattere anarchico e ribelle.

EGIDIO INGROSSO, 1971, ex difensore di Lecce, Reggina, Torna Maglie, Vis Pesaro, Chieti Marsala, Catanzaro, Maceratese, Vittoria, Magna Grecia, Real Vallesina, Real Squinziano, Oreanto, San Donado, Minervino. Ha girato parecchie squadre. I ds lo acquistavano volentieri perché era....all'ingrosso.

ITALO GALBIATI, 1937, ex mezzala di Inter, Reggina, Lecco, Como. Come allenatore è il vice storico di Fabio Capello dal 1982.

Buon compleanno anche a

MAURO COGNIGNI, 1958, detto "Gnigni", Presidente della Fiorentina, da sempre dipendente dei Della Valle.

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