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  • Pocho al Barcellona, lo farebbero giocare?

    Pocho al Barcellona, lo farebbero giocare?

    Lavezzi al Barcellona? La domanda mi restituisce la voglia di calcio, di discutere del pallone azzurro. L’argomento è ghiotto, a mio avviso, per almeno due aspetti: l’inquadramento tattico del Pocho e la sua presunta insostituibilità nell’undici di Walter Mazzarri. Un po’ come Ibrahimovic, Lavezzi è poco incline alle geometrie disegnate dall’allenatore. Schemi, passaggi di prima, moduli predeterminati, a mio avviso mal si conciliano con l’estro dell’argentino. Ci esaltiamo quando Ezequiel si lancia in slalom tra due, tre avversari (ma imprechiamo quando a un metro dalla porta sfiora il palo mettendo la palla sul fondo). Il parallelo con Ibrahimovic, ovviamente, non è casuale. Zlatan non ha avuto gran fortuna in Spagna ed è tornato qui in Italia, dove gli consentono davvero tutto. Gianni Brera distingueva tra uomini-squadra e match winner. Brera, se ricordo bene, ne parlava a proposito di Falcao e Maradona. Il primo, allenatore in campo, riusciva a plasmare il gioco, risultando determinante per la prestazione complessiva del team. Diego, invece, riusciva a vincere le partite da solo (vedi lo storico gol all’Inghilterra). So che rischio di scatenare una polemica, ma nel football attuale se Ibrahimovic è un match winner, Lavezzi non è ancora definibile. Segna troppo poco e solo con le sue personali giocate dà fisionomia alla squadra. Potrebbe inserirsi agevolmente in un gruppo di fenomeni, certo, ma lì anche Messi la passa di prima, almeno a centrocampo. Leo tenta di superare l’uomo solo in zona gol, quando al dribbling fa seguito il tiro in porta. Perciò mi chiedo, anzi la domanda la rivolgo idealmente all’interessato: “Pocho, ti conviene andare tra quei mostri? Lì saresti uno dei tanti, non partiresti titolare e – almeno secondo me – ti beccheresti un sacco di cazziatoni da mister Guardiola”. La domanda virtuale mi serve per passare al secondo punto. Arrivo direttamente alla conclusione: nel Napoli Lavezzi è quasi insostituibile. Innanzitutto ci fa “arricreare”, è uomo assist per Cavani e poi rompe gli schemi, spesso troppo leggibili, di Mazzarri. Non realizza molti gol, è vero, ma il Napoli è la squadra per lui e lui è perfetto per il Napoli. Ma non voglio essere ipocrita, quindi spiego il “quasi” di poche righe sopra: accetterei uno scambio con Alexis Sanchez, se solo fossi certo del bottino da goleador del cileno.

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