Dagli Spaghetti legs di Bruce Grobelaar alla Dudek Dance la storia del calcio è zeppa di portieri che provano a distrarre i rigoristi nei modi più impensabili ed improbabili. Se questo rientri o meno nella nozione di fair-play è complesso da chiarire, ma ci è sembrato comunque opportuno analizzare il recente siparietto tra Ibrahimovic e Julio Cesar con il supporto di Claudio Rapacioli, presidente di Apport: "Siamo quasi alla fine del primo tempo, mancano una manciata di secondi e su una palla filtrante proveniente dalla zona centrale, Boateng non controlla bene e Julio Cesar lo anticipa nettamente finendo per travolgerlo nell'inerzia dell'uscita: l'arbitro Rizzoli prende un abbaglio e concede un rigore inesistente ai rossoneri".

"Come sappiamo il rigore è una questione di nervi: Julio Cesar, al cospetto dell'ex compagno Ibrahimovic, cerca di innervosirlo ritardando il posizionamento tra i pali, poi ci prova con una linguaccia a distanza ravvicinata, ma il glaciale svedese non si scompone e risponde con i fatti cambiando anche angolo rispetto al solito"

"Questi siparietti, se interpretati nel modo giusto, sono veramente simpatici. Il portiere approfitta del vantaggio psicologico iniziale, ma deve esser anche pronto alla risposta ironica in caso di marcatura. Tecnicamente un rigore come quello calciato dallo svedese è difficilmente parabile. Data la velocità del tiro Julio Cesar commette l'errore di attaccare eccessivamente la palla nell'effettuare il tuffo invece di rimanere il più possibile parallelo alla linea di porta. In questo modo, pur coprendo una maggior porzione di porta, ha avuto minor tempo per intercettare la sfera"