Nella bella partita disputata domenica sera dal Bologna all’Olimpico contro la Lazio uno dei protagonisti, come spesso accade, è stato Jean Fracois Gillet. Il biondo n.1 del Bologna ha compiuto diversi buoni interventi e quindi s’è ampiamente meritato il sette in pagella apparso su molti quotidiani sportivi.

Nel corso della gara vi è stato però un episodio che poteva costare caro nell’economia del risultato finale: all’undicesimo del secondo tempo,  la Lazio rimasta in 10 per l’espulsione di Matuzalem, sta attaccando per tentare di rimediare allo 0-2. I biancoazzurri sono in possesso sulla trequarti e la linea difensiva del Bologna è ben posizionata. Il portatore di palla laziale tenta un filtrante verso il centro destra, ma la marcatura di Rubin fa desistere l’attaccnate destinatario del passaggio. A questo punto la palla è ormai saldamente in possesso del Bologna, ma Rubin non si accorge che l’avversario si è fermato e prosegue a testa bassa la corsa. Gillet, che in questa situazione mi sembra posizionato un po’ troppo basso, avanza spostandosi verso la zona sinistra della porta, dove la palla sta andando. A questo punto Rubin gli tocca la palla verso la zona centrale della porta e coglie il suo n.1 in corsa. La rapida inversione di corsa da parte del portiere belga non evita comunque il gol del provvisorio 2-1. In questa azione vi è la dimostrazione di come la comunicazione verbale e non sia importante in fase difensiva. Risulta difficile sapere cosa abbia detto Gillet a Rubin, di certo ritengo vi siano una serie di piccoli errori che hanno portato al pasticcio finale: Gillet  ha inizialmente una posizione di partecipazione al gioco troppo bassa e al momento di avanzare non comunica in modo efficace al suo compagno che sta uscendo e che prenderà lui la palla. Rubin, da parte sua, continua la corsa a testa bassa e non guarda cosa sta facendo il suo portiere e per ultimo fa uno degli errori più gravi in questa situazione, gioca palla al suo portiere nello specchio della porta.