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  • Portogallo, è l'Europeo dello Sporting Lisbona: 10 canterani su 14 in finale!

    Portogallo, è l'Europeo dello Sporting Lisbona: 10 canterani su 14 in finale!

    • Alessandro Di Gioia
    Ieri il Portogallo ha finalmente centrato la prima vittoria della propia storia in un torneo internazionale, e gran parte del merito va allo Sporting Clube de Portugal, polisportiva con sede nella città di Lisbona e assieme a Porto e Benfica una delle "tre grandi" del calcio portoghese: fondata nel 1902, 114 anni dopo ha conosciuto la sua età dell'oro, paradossalmente non per un trofeo vinto, ma per aver funto da fucina alla prima nazionale portoghese vincente della storia. Infatti dei 14 giocatori scesi in campo nella finale di Parigi contro la Francia, ben 10 sono canterani dello Sporting, ovvero hanno iniziato a giocare a calcio e sono stati cresciuti dal club dei Leoni rampanti.

    Rui Patricio in porta, Cedric e Fonte in difesa, William Carvalho, Adrien Silva, Joao Mario e Joao Moutinho a centrocampo, Nani, Quaresma e Cristiano Ronaldo in attacco: quasi un'intera formazione. Incredibile per una squadra fondata a Lisbona in occasione di una festa popolare, dotata oggi di uno dei settori giovanili più all'avanguardia d'Europa. Il colore sociale è il verde, come la speranza che Josè Alvalade, uno degli storici fondatori del club, riponeva nella capacità di diventare un club vincente grazie ai giovani, cresciuti al giorno d'oggi presso l'Academia Sporting di Alcochete, centro di allenamento di primissima qualità.

    Alcuni dei calciatori laureatisi campioni d'Europa giocano ancora nella squadra allenata da Jorge Jesus: così il portiere para-tutto eroe di Saint-Denis, Rui Patricio, che nello Sporting è cresciuto senza mai abbandonarlo, 195 presenze e 15 anni dopo. Così anche William Carvalho, classe '92, nato in Angola e scovato proprio dallo Sporting, miglior giocatore dell'ultimo Europeo Under 21 deciso proprio da un suo errore dal dischetto, o Joao Mario, finito nelle mire di mercato dell'Inter, uno dei migliori in campo ieri sera, che ha diviso la sua giovinezza tra Lisbona e Oporto, così come anche Adrien Silva, che però ha fatto il pendolare tra la capitale portoghese e Bordeaux, in Francia, dove è nato.

    Alcuni invece hanno ormai lasciato l'ovile da tempo, per affermarsi tra i grandi: Fonte e Cedric in Inghilterra, al Southampton, Joao Moutinho al Monaco, dopo essere stato anche al Porto. Il trio offensivo è forse uno dei più tecnici di sempre: Nani è tornato ai fasti degli esordi, quando le ottime stagioni con lo Sporting gli garantirono la chiamata del Man United, così come Quaresma, prima al Chelsea e poi all'Inter. Il sangue verde che scorre nelle loro vene è riuscito a dare speranza e a far trionfare un paese che non aveva mai conosciuto la gioia della vittoria. Poi, ultimo solo in ordine di apparizione, Cristiano Ronaldo: cresciuto nell'Andorinha, dove ha iniziato a giocare all'età di 7 anni, approda allo Sporting a 12 anni, in cambio di 12mila euro, divenendo il ragazzino più pagato del Paese. Per qualificarlo, basta una frase del compianto George Best, a lui riferita: "Ci sono stati tanti calciatori segnalati come "il nuovo George Best", ma questa è la prima volta che è un complimento per me". Cristiano, la punta di diamante di sempre di Sporting e Portogallo, è tornato finalmente a casa.

    @AleDigio89

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