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  • Pozzi, cuore blucerchiato: 'La Samp mi è rimasta dentro, avrei chiuso la carriera qui'

    Pozzi, cuore blucerchiato: 'La Samp mi è rimasta dentro, avrei chiuso la carriera qui'

    • Lorenzo Montaldo
    Nicola Pozzi cuore blucerchiato. La Sampdoria, all'attaccante, è rimasta sotto la pelle. Lo ha sempre ammesso anche lui stesso, e al momento del suo addio a Genova anche i tifosi si sono accorti di quanto si fossero affezionati a quello che è e resterà per sempre "l'eroe di Varese".

    In questi giorni, Pozzi è tornato a Genova, per farsi curare dallo storico consulente ortopedico della Samp: Il Secolo XIX ne ha approfittato per sottoporgli qualche quesito sul momento doriano: "Ho mantenuto tantissimi legami e tra i più solidi c’è quello con il professor Mazzola. Per me è come un padre, ogni volta che ho avuto bisogno, mi sono sempre trovato benissimo. E anche stavolta sono venuto qui a Genova per una visita. Ho bisogno di qualche giorno di lavoro specifico per risolvere un problema e lo faccio al Laboratorio Albaro, con la supervisione del prof" racconta Pozzi.
     
    Tanti anche i vecchi amici da salutare a Bogliasco: "I magazzinieri, i fisioterapisti. Di giocatori ne sono rimasti pochi. Ho rivisto Angelino (Palombo),De Silvestri, Soriano. Ho salutato Viviano,Brignoli e Quagliarella. Questa Sampdoria è nettamente più forte di quella là. Ha una maggiore qualità. È chiaro che le cose in questo momento non stanno andando benissimo, lo ricorda la classifica, anche se fortunatamente le altre squadre dietro non stanno tenendo un grande ritmo. Solo il Carpi mi sembra un po’ più vivo. Faccio il tifo, sì. Questi colori mi sono rimasti nel cuore e avrei finito con grande entusiasmo la mia carriera qui. Non l’ho mai nascosto. In ogni caso, ripeto, in questo momento particolare attraversato dalla squadra non vedo anomalie. Vedo valori e qualità di gruppo superiori. I primi due nomi che mi vengono in mente sono Cassano e Quagliarella... E poi ci sono Alvarez, Fernando, Soriano che è cresciuto molto, è arrivato in nazionale».

    Pozzi, nei giorni scorsi, ha potuto anche incontrare i giocatori: che sensazioni ha avuto? "Li ho trovati consapevoli ma positivi. Anche questa è una differenza sostanziale rispetto all’anno della retrocessione. Non si respirano quell’ansia e quel terrore che c’erano e che si sono poi rivelati controproducenti anche a livello sportivo. Che hanno complicato tutto. In panchina -conclude Pozzi - c'è un allenatore bravo e preparato, un valore aggiunto per questa Samp. Troverà sicuramente il modo per fare uscire il gruppo da questa difficoltà. Da tifoso non sono preoccupato".

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