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  • VIDEO Prandelli 'Con l'Italia fino al 2014. Mio figlio nello staff? Se lo merita'
VIDEO Prandelli 'Con l'Italia fino al 2014. Mio figlio nello staff? Se lo merita'

VIDEO Prandelli 'Con l'Italia fino al 2014. Mio figlio nello staff? Se lo merita'

«Partiamo per vincere. Dobbiamo pensare che siamo una buona squadra, vogliamo proporre una Nazionale che mostri un gioco fluido». Il ct azzurro Cesare Prandelli alza il sipario sul gruppo di 32 pre-convocati per Euro 2012. Il gruppo verrà ridotto a 23 unità entro le 12 del 29 maggio. «Non ho un obiettivo minimo, ma sfido chiunque a pensare che non si possa arrivare in fondo. Si punta a vincere, poi magari ci si rende conto di aver fissato un obiettivo troppo alto», dice Prandelli nella conferenza tenuta a Coverciano. Abbondano le domande sulle scelte offensive. Prandelli ha puntato su Balotelli, Borini, Cassano, Destro, Di Natale e Giovinco. «Sei attaccanti sono più che sufficienti per come vogliamo giocare. È una scelta tecnica, questi giocatori possono esprimersi al 100% in questa squadra. Gli altri non sono stati convocati per motivi tecnici, non ci sono altre situazioni particolari. Non so se porterò 5 o 6 punte: ci penserò fino all'ultimo giorno», dice il commissario tecnico prima di soffermarsi sui singoli. «Balotelli ha giocato poco nelle ultime partite ma ha vinto il campionato. È uno dei talenti italiani che dobbiamo aiutare ad esplodere, speriamo possa farlo agli Europei», afferma riferendosi all'ex nerazzurro che ieri si è laureato campione d'Inghilterra con il Manchester City. «Mario, come Giovinco e Di Natale, sa interpretare molto bene la fase offensiva. Destro, poi, non è la classica punta centrale, è un attaccante moderno».

Restano a casa Pazzini, Osvaldo e Matri. «Quando si è esclusi, si può pensare di aver subito un torto. Io, in passato, ho detto che avrei fatto scelte meritocratiche: sfido chiunque a dire che non avrei dovuto chiamare Giovinco e Di Natale», aggiunge, chiarendo che «Cassano e Di Natale in alcune situazioni e in certe partite possono anche giocare insieme». In generale, evidenzia Prandelli, «le squadre che non vogliono dare punti di riferimento non hanno più un attaccante che rimane 'ancoratò ad una posizione». «Non abbiamo tantissimo tempo, proveremo più di un modulo. Ma il nostro marchio prevede che i centrocampisti costruiscano il gioco. In difesa proveremo anche la difesa a 3, ma tendenzialmente preferisco avere un centrocampista in più», dice rispondendo alle domande su eventuali svolte tattiche. Nel reparto arretrato, bisogna fare i conti con l'infortunio muscolare che Chiellini ha riportato nell'ultima giornata di campionato. «Non sono per nulla preoccupato, Chiellini cercherà di essere disponibile fino all'ultimo giorno. Cassano ha recuperato al 100%», dice il ct. A centrocampo, le 'chiavì saranno consegnate a Pirlo: «Sarà un punto di riferimento, ma dovremo essere in grado di sviluppare il gioco anche attraverso altre strade».

Nel primo elenco di 32 nomi, a sorpresa c'è anche quello di Verratti, talento che si sta mettendo in luce con la maglia del Pescara. «Ci sono più motivi per la convocazione di Verratti -spiega-. Ha qualità importanti, si può proseguire il lavoro cominciato nelle Nazionali giovanili. Anche i giocatori della Serie B possono essere chiamati e poi volevo far capire che qui c'è un progetto tecnico. L'Italia non è un premio a gettone, è qualcosa che si merita nel tempo». Prandelli sembra intenzionato a puntare su Diamanti, protagonista di un'annata eccellente con la maglia del Bologna. «Diamanti ha dimostrato di avere duttilità tattica e continuità di rendimento. Può fare l'attaccante aggiunto, il trequartista o l'interno. Può dare qualità: la convocazione non è un premio, se l'è meritata», evidenzia. Dal blocco della Juventus, Prandelli ha pescato anche Giaccherini, preferito al suo compagno Pepe. «Pepe è un giocatore importante, se bisogna arrivare sul fondo va tenuto in considerazione. Ma noi abbiamo un modo diverso di giocare. Giaccherini sa ricoprire 3 ruoli, mi auguro possa essere un uomo in più», dice il commissario tecnico. A Coverciano, la Nazionale si allenerà mentre alcuni 'totem' del calcio italiano saranno impegnati nei primi corsi per diventare allenatori: gli azzurri di oggi potranno incrociare big come Gattuso e Cannavaro. «Sono tutti campioni del mondo che saranno qui con noi, speriamo ci possano trasmettere entusiasmo e che ci possano dare qualche consiglio. Ricordo che all'inizio della nostra avventura c'erano molte perplessità. Giovani non hanno più rispetto? Se lo dice uno come Gattuso, allora bisogna riflettere». (AdnKronos)

Giancarlo Abete ribadisce la fiducia a Cesare Prandelli a prescindere dai risultati. Ma è lo stesso ct azzurro, nel giorno della presentazione della prelista dei 32 azzurri per l'Europeo a far professione di realismo. «Ho un contratto con la nazionale fino al 2014 - ha detto - e voglio rispettarlo. Ma dagli Europei su quella panchina sarò sottoposto come tutti gli allenatori all'esame dei risultati». Al suo fianco Abete ha ribadito: «L'esito dell'Europei non è una variabile per la conferma di Prandelli».(ANSA)

"Auguro a ogni padre di poter lavorare con il proprio figlio se lo merita": cosi Cesare Prandelli, commissario tecnico della Nazionale ha risposto ai dubbi sulla inclusione del figlio Niccolò nello staff azzurro per gli Europei. «Avevamo bisogno di due figure per integrare lo staff - ha spiegato a Coverciano - lui ha le caratteristiche e conosceva i miei collaboratori. Non ho pensato a eventuali polemiche, e ciascuno può pensare quello che vuole».(ANSA)

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