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  • Prandelli ct lasciato solo da Figc, Lega e club
Prandelli ct lasciato solo da Figc, Lega e club

Prandelli ct lasciato solo da Figc, Lega e club

di Xavier Jacobelli
(editorialista quotidiano.net)


"Per una squadra che non giocava una partita da tre mesi, questa sconfitta non è preoccupante".

A Cesare Prandelli sono bastate sedici parole per spiegare bene la storica sconfitta degli azzurri contro gli Usa che, prima di ieri sera a Genova, non avevano mai battuto gli azzurri, rimediando 7 insuccessi e 3 pareggi. Il 29 febbraio 2012 è una data che gli americani non dimenticheranno facilmente per il loro soccer e Klinsmann può tornare in California consapevole di avere firmato un'impresa. Sarà meglio, invece, che l'Italia si riprenda alla svelta, anche se a 101 giorni dal debutto nell'Europeo polacco-ucraino (Danzica, 10 giugno, c'è subito la Spagna campione del mondo e continentale in carica), l'importante è non drammatizzare.


Clint Dempsey, 28 anni, centrocampista esterno e, alla bisogna, anche seconda punta del Fulham ha bucato la difesa più impenetrabile della fase eliminatoria di Euro 2012, rovinando la festa a Buffon che a Marassi ha staccato Zoff nella graduatoria delle presenze azzurre (113 a 112).

L'Italia ha incassato il secondo ko consecutivo (a novembre ce le aveva suonate l'Uruguay di Cavani, scatenato anche in Svizzera contro la Romania) e la squadra di Prandelli si conferma afflitta dalla sindrome amichevole. La Nazionale ha accusato solo in questo genere di gare le 4 sconfitte della gestione di Cesare il quale, invece, nelle partite che contano, non sbaglia mai.

Se questo è un buon motivo per non deprimersi più di tanto, è evidente che senza Balotelli, Cassano e Ross,i la squadra non solo non punga, ma non faccia manco il solletico agli avversari. Giovinco e Borini, all'esordio assoluto, hanno brillato per impegno e dedizione, ma troppi altri hanno steccato.

A cominciare da Thiago Motta che l'Inter ha fatton bene a cedere al Psg perchè è l'ombra del giocatore ammirato sino al 2010, per arrivare a Marchisio che paga l'affaticamento dopo un girone d'andata con la Juve semplicemente sensazionale. Da solo, nemmeno il grande Pirlo, in campo per tutta la gara, poteva togliere dai guai gli azzurri.

Leziosa e inconcludente nel primo tempo, l'Italia è andata sotto nella ripresa e non è più stata capace di recuperare. Ora più che mai è importante che Balotelli ripeta a memoria tutti i giorni il comandamento di Prandelli: "Non devi più farti espellere". E comprenda che, fra tre mesi, gli verrà offerta un'opportunità più unica che rara: trascinare l'Italia più avanti possibile in un torneo che vedrà la Spagna favorita, davanti a Olanda (3-2 all'Inghilterra a Wembley: ma il problema degli inglesi non era Capello?) e Germania, anche se la Francia l'ha fulminata a Brema.

Il problema è un altro e chiama in causa Federcalcio, Lega e club, incapaci di aiutare il lavoro di Prandelli, prigionieri di disorganizzazione ed egoismi assortiti.

Eppure, in due anni Cesare ha ricostruito la Nazionale uscita a pezzi dal mondiale sudafricano. Ha vinto il girone di qualificazione battendo i record di Trapattoni e Lippi, dando un gioco e un'identità precisa ad un gruppo che in giugno può sorprendere tutti.

Ma il ct avrebbe avuto bisogno di un calendario interno meno demenziale; di un campionato che si iniziasse nel primo week end di agosto e non nel secondo di settembre, causa lo sciopero farsa dei giocatori di A; di una sosta natalizia che non durasse per 18 giorni; di evitare che un gruppo di scienziati (Berhami dixit) programmasse un turno notturno infrasettimanale di campionato il 31 gennaio, il 1° e il 2 febbraio quando, notoriamente, talvolta in Italia nevica come hanno clamorosamente scoperto quelli della Lega, con il risultato che recuperi, anticipi, posticipi, serie A, Coppa Italia, Champions ed Europa League riducessero a 72 ore gli stages chiesti da Prandelli prima dell'Europeo. Gli stages?Errata corrige: lo stage di Genova dove la Nazionale è tornata 15 mesi dopo le nefandezze di Ivan il Terribile e dei gentiluomini serbi al suo seguito.

Il test con gli Usa è stato una delusione, ma quella di Marassi non era la vera Italia. Prandelli vuol dire fiducia e così come non bisognava montarsi la testa dopo avere stravinto il girone, non occorre flagellarsi ora. Questa squadra sarebbe stata già ora molto più forte se non le avessero ordinato di giocare una sola partita negli ultimi tre mesi e zero nei prossimi tre. Questo ct, questa squadra meritano molto più rispetto e sostegno concreto e non a base di ciance da propalare in diretta tv nell'intervallo della gara.

E stendiamo un velo penoso (penoso, non pietoso), sulle nuove maglie "Away" (in italiano si dice trasferta) che portano pure sfiga, essendo ricalcate sul modello esibito nel catastrofico mondiale 1974. Delle due l'una: o i maghi del marketing che hanno stregato Abete lo fanno apposta o sono jellati come le divise che disegnano. Tre anni fa, alla Confederations Cup, ci toccò vedere la Nazionale 4 volte campione del mondo con un'orrenda maglia azzurro slavato , pantaloncini e calzettoni marroni (!): l'Italia di Lippi venne buttata fuori a calci. Ieri sera, con l'ultimo ritrovato del solito creativo che non conosce la storia e la tradizione della Nazionale, storica sconfitta con gli Usa.

In giugno, oltre a cambiare la squadra, sarà meglio cambiare anche l'abbigliamento da portare in campo. Tutto aiuta.
 


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