Ne resterà soltanto uno, all’inizio della prossima settimana. Per ora scommettere su Luigi Del Neri prossimo tecnico della Juventus è un rischio, nonostante l’attuale allenatore della Sampdoria sia leggermente favorito per una serie di ottime ragioni. Cesare Prandelli, però, non è ancora uscito dal quadro e potrebbe spuntarla nello sprint dal quale uscirà la prima e fondamentale decisione della nuova Juventus. Questione di giorni, quattro o cinque al massimo, e il ballottaggio verrà risolto. Da una parte c’è il candidato preferito da Giuseppe Marotta, il nuovo dg e plenipotenziario sull’area sportiva che vede in Del Neri l’uomo adatto al rilancio della Juventus. Dall’altra c’è il candidato che convince leggermente di più Andrea Agnelli. Anche se non si deve immaginare uno scontro fra proprietà e dirigente. Anzi. In questo momento, infatti, Agnelli e Marotta stanno confrontando le proprie idee per capire quale sia la scelta migliore per la Juventus. Sul tavolo ci sono svariati fattori: l’esperienza, il curriculum, l’approccio con lo spogliatoio, il carattere e, soprattutto, la capacità di elaborare un progetto di profonda e radicale rifondazione, che sarà il compito principale del nuovo allenatore juventino.
SOSTANZA - Sia Del Neri che Prandelli danno garanzie. Soprattutto agli occhi di Agnelli e Marotta, per nulla preoccupati delle reazioni e degli umori della piazza. Entrambi sono, infatti, consapevoli che l’appeal dell’attuale allenatore della Sampdoria ( che ha alle spalle brutte esperienze alla guida di grandi club, Porto e Roma) è piuttosto moscio. Ma né il presidente in pectore (lo diventerà all’inizio della prossima settimana), né il futuro dg sembrano essere preoccupati: quello che conta è il bene della Juventus e, in fondo, i tifosi storcevano il naso anche nell’estate del 1994, quando la neonata Triade Moggi-Giraudo-Bettega portò sulla panchina bianconera un certo Marcello Lippi, allenatore emergente, ma dall’impatto immaginifico poco esaltante.
VIVA L’ITALIA - Ed è indicativo che Agnelli e Marotta abbiano deciso di lasciar perdere la trattativa per Rafa Benitez, nome che eccitava la fantasia della maggior parte dei tifosi, se non altro per essere un nome di spessore internazionale e che ha già alzato (nel cielo di Istanbul...) una Champions League. Alla Juve adesso guardano alla sostanza e preferiscono il made in Italy.