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  • Primavera, Icardi a CM: 'Via dal Barça per fare il Messi alla Samp'

    Primavera, Icardi a CM: 'Via dal Barça per fare il Messi alla Samp'

    • Marco Guidi

    Se sei nato a Rosario, Argentina, giochi a calcio e hai indosso la maglia del Barcellona o sei Messi o sei paragonato a Messi. Non si scappa. Ne sa qualcosa Mauro Emanuel Icardi, classe 1993, attaccante di professione. Uno che per stazza fisica e presenza non assomiglia per niente alla Pulce. Ma che i media spagnoli hanno perseguitato con il confronto sin dal suo arrivo ai blaugrana, nel 2008, ad appena 15 anni. I colpi sono da gran giocatore, ma la ribalta per un ragazzino così acerbo può essere anche deleteria. 

     
    Così, mentre l'Adidas (non a caso il marchio a cui è legato Messi) lo contratta come testimonial dei propri prodotti, a La Masia cominciano a pretendere troppo da lui. Il suo stile di gioco, più simile a un Batistuta che ai piccoletti che fanno la fortuna di Guardiola, forse lo penalizza. Così, nonostante le qualità indiscusse, Icardi fa la difficile scelta di lasciare il settore giovanile più famoso al mondo. La Sampdoria non si lascia sfuggire l'occasione e lo ingaggia prima in prestito, poi a titolo definitivo riscattandolo a oltre 400mila euro. 
     
    Oggi Icardi è il bomber principe della Primavera doriana. Tredici i suoi gol in campionato, uniti ai 4 in coppa Italia e ai 3 del Viareggio. Un bottino niente male, sebbene i numeri non rendano l'idea sulla caratura di questo talentino argentino. Per conoscerlo meglio Calciomercato.com lo ha intervistato in esclusiva.
     
    Incominciamo subito con la domanda più cattiva: in Spagna c'è chi dice che il continuo paragone con il tuo concittadino Messi non abbia giovato alla tua crescita...
    “Ma no, ci ho sempre riso su invece. Parliamo del più forte giocatore del mondo e forse della storia e di un ragazzino di 18 anni… c'è qualcosa da aggiungere?".
     
    Dicci la verità, perché hai deciso di andartene da Barcellona?
    “Semplicemente perché avvertivo che il progetto tecnico del Barcellona non prevedeva giocatori con le mie caratteristiche. A quel punto il mio procuratore ed io ci siamo guardati attorno. E’ arrivata l’offerta della Samp e l’abbiamo colta al volo”.
     
    I dirigenti blucerchiati ti scoprirono durante il Memorial Alessandra Lenzi, qui in Italia. Ci racconti come andò?
    "Il Barcellona vinse il trofeo e io fui capocannoniere. Avevamo una squadra fantastica, ma vincere fuori dalla Spagna fu un'esperienza unica. Ricordo l'emozione di ogni singola gara di quel torneo".
     
    Tu che ci sei stato puoi dircelo tranquillamente: qual è il segreto de La Masia?
    "L'organizzazione perfetta. Cresci in un ambiente che si identifica in tutto e per tutto con un club, una città, una regione. Avverti questo ogni giorno. E sul campo si lavora tatticamente e soprattutto tecnicamente tutti alla stessa maniera. Dai ragazzini alla prima squadra. Si sale di livello sapendo che comunque il modo di pensare calcio e di fare calcio è sempre lo stesso”.
     
    Credi che nella formazione dei giovani l'Italia abbia da imparare dalla Spagna?
    "A livello tattico l’Italia è addirittura avanti rispetto alla Spagna. Penso che il problema sia più che altro di… filosofia. Lì quando un giovane si mette in mostra trova quasi sempre una opportunità per emergere. Qui in Italia è molto più complicato. Ma forse per questo ancor più stimolante”.
     
    Infatti tu nella Sampdoria ti alleni sempre con la prima squadra, ma non hai ancora esordito in maglia blucerchiata...
    "Credo e spero di poterlo fare presto. Ma sono anche conscio di avere davanti giocatori importanti. La squadra, poi, dopo le difficoltà iniziali sta esprimendo un buon gioco e portando a casa finalmente risultati positivi. E’ già prezioso per me allenarmi con mister Iachini e i compagni. L’idea di poter esordire è e resta un sogno. Magari al 'Ferraris' davanti agli straordinari tifosi della Samp”.
     
    In compenso in Primavera fai spesso la differenza: qual è il tuo bilancio personale di questa stagione?
    "Una buona annata, fino a questo momento. L’importante è non fermarsi qui. Forse ho mancato di un po’ di continuità all'inizio, ma penso sia normale per chi si allena con la prima squadra e poi gioca regolarmente con un’altra formazione. Nel gruppo di mister Tufano però mi trovo benissimo e spero di poter ancora essere utile a lui e ai ragazzi”.
     
    Nonostante Icardi, la Sampdoria Primavera rischia però di rimanere fuori dalle Final Eight...
    "A inizio stagione non pensavamo di poter essere ancora pronti per competere ad alti livelli. L’età media del gruppo infatti è molto più bassa rispetto alla concorrenza, ma adesso siamo ancora in ballo e dobbiamo provare a giocarcela fino all’ultima opportunità”.
     
    Dove si immagina Mauro Icardi tra 5 anni?
    "In qualche campionato tra i più prestigiosi. Serie A, Liga, Premier League. Nessuno mi vieta di sognare anche un futuro alla Sampdoria. La maglia blucerchiata è bellissima. Mi dona, no?". 
     

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