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  • Primavera, per Toro e Juve è già tempo di derby

    Primavera, per Toro e Juve è già tempo di derby

    Il derby è sempre il derby, Torino città non fa eccezione, nemmeno a livello giovanile. Anzi, la supersfida Primavera rappresenta la prima stracittadina della stagione, tra i campioni d'Italia di Moreno Longo e la Juve di Fabio Grosso. Due squadre da sempre rivali e agli antipodi in tutto e per tutto anche per qualche riguarda il proprio vivaio, in termini di investimenti e strategie. E che per certi punti di vista hanno cambiato il proprio spartito in occasione di questa stagione ancora in fase embrionale.

    IL RIBALTONE - Questo derby Primavera infatti vede in campo due formazioni completamente diverse rispetto a quelle che si sono affrontate fino ad un paio di anni fa, o anche fino alla passata stagione. A cominciare dal mercato. Quest'estate ha visto il Toro protagonista, con undici nuovi arrivi messi a segno dal Responsabile del settore giovanile Massimo Bava per allestire la nuova Primavera da mettere a disposizione di Longo, che rimane pur ricca di ragazzi nati e cresciuti a pane e Toro fin dalla Scuola Calcio. Al contrario, rispetto al trend degli ultimi anni, la Juve non ha fatto altro che puntellare con appena due ritocchi la rosa della passata stagione continuando a puntare forte sulla leva '97 allestita a livello di Giovanissimi nazionali e che già a gennaio aveva visto il Direttore Sportivo della Primavera anticipare la concorrenza con le operazioni legate tra gli altri a Lirola, Cassata, Favilli e Zappa. Oltre ad un colpo in prospettiva come Tourè ('98, dal Santarcangelo ed ex Inter), l'unico volto nuovo è però un protagonista del mercato estivo come Guido Vadalà: inserito nell'operazione Tevez, a bilancio il prestito biennale è stato valutato 3,5 milioni. In sostanza quasi il doppio dell'intero budget a disposizione di tutto il vivaio del Toro, un dato che sottolinea la differenza in potenziale tra le due realtà.


    SFIDE NELLA SFIDA - Tanti i duelli interessanti tra i talenti che scenderanno in campo. Non ci sarà il confronto porta a porta tra due migliori '97 di tutto il panorama nazionale: se Zaccagno difenderà regolarmente i pali del Toro, Audero infatti non figura tra i convocati di Grosso restando a disposizione di Max Allegri a causa della squalifica di Rubinho. Stesso destino di Mantovani, capitano e difensore centrale della Primavera campione d'Italia che resterà in prima squadra con Ventura, mentre Romagna continuerà il suo ritorno al passato in cabina di regia. A centrocampo occhio al duello Zenuni-Vitale, in attacco aspettando il definitivo recupero di Clemenza (convocato ma in gruppo solo da mercoledì) i riflettori verranno puntati sulla sfida tra il gioiello granata Edera e lo stesso Vadalà. Ma è forse sulle due panchina che si giocherà la partita più interessante, tra Moreno Longo e Fabio Grosso, due modi percorsi completamente diversi li ha portati sulle panchine di Toro e Juve Primavera, due modi completamente diversi di intendere il ruolo li sta vedendo guidare le proprie squadre: il bilancio negli scontri diretti è di 2-1 per Grosso, ma il derby più importante l'anno scorso l'ha vinto proprio il Toro prendendo slancio per la cavalcata Scudetto.


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