In società non lo ammetteranno mai. Il vero problema del Milan sul mercato si chiama Zlatan Ibrahimovic. No, non ci riferiamo ai mal di pancia dello svedese, che comunque ci sono e nemmeno tanto latenti. La campagna acquisti rossonera è bloccata per un semplice motivo: nessuno vuole Ibra.

 

Per pianificare il futuro, il club di via Turati si è convinto a cedere la sua stella. Le ragioni sono logiche: Ibra ha 31 anni, un contratto pesantissimo con scadenza 2014 e vuole essere il centro assoluto della squadra. Tre fattori che impediscono al Milan di programmare un futuro fatto di giovani di valore e investimenti importanti.

 

Ma perché è così difficile "sbarazzarsi" di Ibrahimovic? Per gli stessi motivi elencati sopra. Quale grande squadra vuole accollarsi un giocatore che ha davanti sì e no 2-3 anni di carriera ad alto livello, ma pretende di essere la star assoluta in qualsiasi gruppo? Forse il ricchissimo Malaga, che però non ha alcuna attrattiva sul campione di Malmoe. Gli altri, dal Psg al Manchester City, passando per Barcellona, Real o Bayern Monaco spendono e spandono, ma per giocatori anche meno forti nel presente, ma più umili e con almeno 5 anni davanti.

 

Questa è la realtà e anche l'ultima voce sul Chelsea sarà probabilmente destinata a finire nel dimenticatoio. I Blues hanno acquistato Hazard e Marin, trattato Schurrle, lasciato partire Drogba. Una politica di svecchiamento che mal si combinerebbe con l'onerosissimo ingaggio di Ibra. 

 

E allora a Galliani non resta che pazientare. Magari nel 2013, con solo un anno di contratto, lo svedese diventerà più appetibile e facile da accontentare. Nel frattempo il Milan dovrà garantirgli i quasi 20 milioni lordi di emolumenti e sperare che Ibra continui a essere devastante almeno in campionato.