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  • Processo a Conte: la data della sentenza

    Processo a Conte: la data della sentenza

    "Conte, sì al rito abbreviato. La sentenza entro due mesi". Sulla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, Francesco Ceniti fa il punto sul processo di Cremona sul calcioscommesse, che veda tra gli imputati anche il ct della Nazionale, Antonio Conte. Di seguito l'articolo della Rosea in edicola oggi: 

    La partita con la giustizia di Antonio Conte ha un inizio certo, il 4 aprile, e un fischio finale variabile: potrebbe essere il 21 aprile, ma non sono esclusi i tempi supplementari, tra il 9 e 10 maggio. In ogni caso la sentenza, assoluzione o condanna sull’accusa di frode sportiva per la gara AlbinoLeffe-Siena del 29 maggio 2011, arriverà molto prima dell’Europeo: la Nazionale italiana scenderà in campo per la prima sfida il 13 giugno contro il Belgio. Insomma, è stato raggiunto il primo obiettivo del c.t. e dei suoi avvocati (Francesco Arata e Leonardo Cammarata): evitare di arrivare all’appuntamento francese con l’udienza preliminare ancora in corso e quindi esponendo il tecnico in una posizione scomoda. Non sarà così, questo è stato chiarito in via definitiva ieri, quando il gup Pierpaolo Beluzzi ha accolto la richiesta di rito abbreviato presentata dai legali di Conte e ha anche reso noto il calendario dei prossimi «match» da disputare a Cremona, dove è iniziato il lungo iter giudiziario dopo oltre 4 anni d’indagini sul calcioscommesse condotte dal pm Roberto di Martino. 

    DISCUSSIONE SEPARATA? - Il 4 aprile, quindi. In quel giorno ci sarà il confronto tra le parti. Da escludere la presenza del c.t. in aula (i suoi avvocati lo hanno esplicitamente spiegato ai cronisti), tra l’altro non necessaria. Ma c’è un nodo ancora da sciogliere: l’udienza su AlbinoLeffe-Siena sarà riservata solo ai diretti interessati oppure se ne discuterà in teleconferenza (tre stanze collegate, visto il numero elevato di persone ammesse tra collegi difensivi, parti civili, accusa e via discorrendo)? Il pm Di Martino ha fatto presente al gup che sarebbe meglio la prima ipotesi, questo perché in quell’occasione potrebbe esporre le sue tesi per sostenere l’accusa, facendo riferimento a situazioni delicate. Insomma, visto l’eco mediatico del caso un po’ di riservatezza non guasterebbe. Una tesi condivisa dagli avvocati di Conte. Il gup, però, si è riservato la decisione e potrebbe invece non accogliere il suggerimento. Tornando alle richieste di rito abbreviato, da ricordare anche quella di Angelo Alessio, vice del c.t. fin dai tempi della Juve. Ieri il giudice ha respinto una serie di eccezioni preliminari, mentre tutte le altre decisioni (compresa quelle legate sulla competenza territoriale) saranno rese note il 21 aprile, ultima data al momento prevista per l’udienza preliminare. Sempre in quel giorno dovranno concludersi tutti gli interventi degli avvocati e si conoscerà pure il destino dei patteggiamenti proposti. Per ora sono una quindicina, ma c’è una finestra lasciata aperta: volendo si può ancora trovare l’accordo col pm. Così come aveva fatto ieri il legale di Francesco Bazzani (il Civ), ma poi è stato lo stesso Bazzani a sconfessare questa strada. Strada che potrebbe alla fine intraprendere Beppe Signori: rischia di finire in carcere nel caso venisse condannato per l’associazione a delinquere (è considerato dal pm uno dei capi), mentre in questa fase potrebbe concordare una pena con sospensione. Proscioglimento o processo è il destino che attende Stefano Mauri, Cristiano Doni, Gigi Sartor e tanti altri ex giocatori importanti. Pausa di riflessione, infine, per Stefano Colantuono: i legali del tecnico dell’Udinese sono convinti del non accoglimento del gup sulla richiesta di rinvio a giudizio, ma resta in piedi l’ipotesi rito abbreviato.

    LA TESI DEL PM - Ieri il procuratore Di Martino ha iniziato il suo intervento: saranno necessarie altre due udienze (21 e 22 marzo) per completarlo. Il pm ha ribadito la sua competenza naturale in questo modo: è impossibile stabilire dove si è costituita l’ipotizzata associazione a delinquere perché non si è concretizzata coi versamenti di denaro, ma all’atto della promessa. E siccome buona parte dei contatti è avvenuta via chat (e quindi in luogo incerto), ecco che spetta agire alla sua Procura, autrice della prima iscrizione di reato avvenuta per Cremonese-Paganese del 2010. Il match dove, secondo l’accusa, l’ex portiere grigiorosso Marco Paoloni somministrò ai compagni un potente sonnifero per condizionarne la prestazione.

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