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  • Atalanta-Catania:| A processo anche l'ex assessore

    Atalanta-Catania:| A processo anche l'ex assessore

     

    Ultrà, la procura chiederà il maxi processo. Anche per l'ex assessore regionale Belotti.
     
    Chiusa l'indagine che include gli scontri dopo Atalanta-Catania e l'assalto alla Bèrghem fest con tanto di molotov. Si contesta l'associazione a delinquere. Lente puntata sui rapporti tra tifo violento, polizia e calciatori. 147 gli indagati.
     
    Sono 147 le persone che il sostituto procuratore della Repubblica di Bergamo, Carmen Pugliese, chiederà di mandare a processo al termine della sua indagine sul tifo violento a Bergamo, chiusa in questi giorni. La procura vuole quindi un maxi procedimento agli ultrà, tra i quali vengono indicati anche l'ex assessore regionale ed ex segretario provinciale della Lega Nord di Bergamo Daniele Belotti, uno degli storici militanti del Carroccio e degli storici tifosi della Curva Nord. Ma c'è anche un altro politico, meno noto, tra le persone che il pm Pugliese vuole vedere sul banco degli imputati: si tratta del sindaco di Gandosso Alberto Maffi, che in almeno un'occasione avrebbe fatto da vedetta per i tifosi, avvisandoli dell'arrivo della polizia: ma ha già ampiamente negato le accuse.
     
    A Belotti la procura contesta il concorso esterno in associazione a delinquere, inquadrando l'uomo politico come figura fondamentale di una serie di rapporti con il nocciolo duro del tifo atalantino: si tratta in particolare di sei persone che vengono accusate di associazione a delinquere finalizzata ad atti di guerriglia, capitanate da Claudio Galimberti, il famigerato Bocia, numero 1 della Curva Nord, un tifoso con 33 tra procedimenti e provvedimenti a carico, tra indagini, daspo, e non solo. È uno dei primi casi in Italia in cui una procura attacca frontalmente uno schieramento di tifosi, considerandoli come gruppo organizzato che non ha come unico obiettivo il supporto della propria squadra di calcio, ma anche - secondo l'accusa - atti di violenza o intimidazione. 
     
    Tra quegli atti anche l'assalto alla Bèrghem Fest, della Lega Nord, alla fine di agosto del 2010, quando tra gli ospiti c'erano Roberto Maroni, Giulio Tremonti e Roberto Calderoli. L'assalto avvenne con tanto di molotov e la situazione sfuggì di mano all'allora questore di Bergamo Matteo Turillo, che nel giro di due mesi fu sostituito. Tra quegli atti anche l'aggressione al giornalista de L'Eco di Bergamo Stefano Serpellini, atteso da Claudio «Bocia» Galimberti e da altri fiancheggiatori nei pressi del tribunale di Bergamo e colpito con una testata. Non doveva scrivere di un processo per direttissima ad un ultrà, trovato in possesso di stupefacenti.
     
    È un maxi processo quello che la procura chiederà nelle prossime udienze preliminari, destinate a trascinarsi a lungo. Gli indagati sono 147, per lo più bergamaschi, ma non mancano i catanesi (per gli scontri fuori dallo stadio di Bergamo nel 2009). Tra le carte dell'inchiesta ci sono ampi riferimenti ai rapporti tra i tifosi e la polizia, tra i tifosi e la società Atalanta, tra i tifosi e i calciatori. 
     
     

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