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  • Caso Pepito Rossi: l'inchiesta di CM
Caso Pepito Rossi: l'inchiesta di CM

Caso Pepito Rossi: l'inchiesta di CM

  • Stefano Del Corona
Giuseppe Rossi lascerà la Fiorentina nel corso di questa campagna acquisti-cessioni? E la dura svolta che ha voluto imprimere un consigliere di Pepito come Federico Pastorello può essere vista come mancanza di gratitudine nei confronti di una società che ha comunque aspettato il giocatore? Domande che viene spontaneo porsi e che abbiamo rivolto a chi il mestiere di procuratore lo fa ormai da tempo.

"Giuseppe Rossi deve giocare perché è troppo tempo che sta fermo - dichiara Dario Canovi - A mio avviso dovrebbe andare a giocare e sarebbe conveniente anche per la Fiorentina che poi potrebbe contare su una stella assoluta. Pastorello? Obiettivamente non ha usato le parole giuste, la Fiorentina si merita forse un comportamento diverso, un pizzico di riconoscenza. Un campione vero deve avere anche questi sentimenti. I Pastorello sono bravissimi e la cosa migliore che possano fare è trovare una soluzione giusta a Pepito ma che possa accontentare anche la Fiorentina. Al Barcellona Rossi farebbe la panchina sicuramente, come tutti, ma per lui non è importante andare in una grande squadra ma trovare una squadra che gli dia continuità. Questo è l’interesse di Rossi. Se conoscono i Della Valle le parole di Pastorello sono le ultime cose da dire, cercare di imporre qualcosa ai proprietari della Fiorentina è praticamente impossibile. Poi è nell’interesse della società mandare Rossi a giocare. Sono d’accordo con l’intento dei Pastorello meno con le parole usate".

"E' una situazione comprensibile - è il parere invece di Claudio Pasqualin - quando ci sono interessi così divergenti. Fossi nei Della Valle cercherei in ogni modo di convincere Rossi a restare perché rappresenta un lusso averlo e poterlo inserire dalla panchina, piuttosto che da titolare. Capisco però dall'altra parte le esigenze del giocatore, e quindi dei procuratori, che sono strumenti perché non possono certo andare oltre a quelle che sono le volontà del loro assistito. Le strategie del procuratore partono sempre e comunque dalle volontà del calciatore, per cui i Pastorello sicuramente agiscono secondo l'indirizzo dato da Rossi. Rischierebbero la revoca della procura e andrebbero contro le regole, se non facessero così. A volte poi un procuratore può farsi prendere dalla foga in una dichiarazione pubblica. Loro avranno stabilito e prefissato una strategia precisa, che comprende anche le parole alla stampa, perché evidentemente ritengono che sia questa la strada migliore per ottenere l'obiettivo. Che poi non è detto che venga raggiunto perché a volte si ottiene l'effetto contrario. E' assuro però definire Rossi e i suoi procuratori come degli ingrati".

"Non è facile mettersi nei panni del collega o del calciatore - dichiara infine Gianfranco Cicchetti - così come in quello del club che ha investito tempo e soldi sul ragazzo, aspettandolo e dandogli la possibilità di curarsi e rientrare. Credo, a prescindere, che la cosa migliore per Rossi sia quella di andare a giocare altrove per 6 mesi, per giocare con maggiore continuità e giocarsi la possibilità di rientrare tra gli 23 per gli Europei. Per il bene di tutte le parti in casa credo sia la soluzione più giusta, al di là di come si sia svolta la vicenda".

(hanno collaborato Claudio Masini, Francesco Zei e David Fabbri)

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