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  • Quando l'Africa sarà campione del mondo?

    Quando l'Africa sarà campione del mondo?

    Il tetto del mondo per club sarà bello, ma non ha né la storia, né il fascino di quello che offre l'inarrivabile coppa del mondo per le nazionali. Essere campioni del mondo per club è un titolo di cui ci si può fregiare solo da dieci anni a questa parte, prima si era solo campioni intercontinentali, visto che si disputava una finale secca tra i campioni d'Europa e quelli del Sud America. La prima edizione della coppa del mondo per club si tenne esattamente dieci anni fa, e proprio in questi giorni dal 10 al 20 dicembre si sta disputando l'undicesima edizione nella terra del Sol Levante. In realtà, in assoluto, la prima manifestazione di questo torneo si tenne nel lontano 2000 in Brasile, ma si trattò di un'edizione pilota, per di più tenuta in concomitanza con la stessa coppa intercontinentale, e quindi non è di certo passata alla storia. Per la cronaca vinse il Corinthians, che a quel titolo, ci tiene eccome, visto che poi seppe bissarlo dodici anni dopo in un'edizione in cui era presente il Chelsea. 

    La sensazione è che questo trofeo sia ancora soltanto una vetrina per la promozione del prodotto calcio in giro per il mondo da parte della FIFA. Le europee ci partecipano sempre con uno strano stato d'animo, a metà tra la scocciatura e la voglia di mettere un altro trofeo in bacheca. Per carità è ovvio che diventare campioni del mondo porti prestigio, ma di sicuro non lo stesso prestigio della nostra inarrivabile Champions League. 

    Tutt'altro discorso invece è quello da farsi per le sud americane, le squadre di laggiù ci tengono eccome invece, soprattutto perché vincere questo trofeo, per loro rappresenta una vera e propria forma di riscatto nei confronti degli arroganti e ricchi club europei che da sempre strappano a suon di milioni i loro migliori fuoriclasse. E le rare volte che riescono ad aggiudicarsi questa coppa, per loro si tratta di un'affermazione più prestigiosa della stessa Libertadores. 

    Ma la vera particolarità di questa manifestazione consiste nel fatto che oltre ai due tradizionali continenti del calcio, partecipano anche gli “altri”. Ed è proprio questa la vera grande novità, soprattutto a che punto sono questi altri? Il calcio ormai non è più lo sport di trent'anni fa, circoscritto sulle due sponde dell'Atlantico. Oggi siamo di fronte ad un fenomeno di portata realmente globale, a pallone giocano veramente ovunque, e i club della CONCACAF nord americana, della CAF africana, della AFC asiatica e dell'OFC dell'Oceania, ogni anno si affacciano sempre con maggiore interesse ad un torneo che offre loro un certo grado di visibilità, ma che non hanno ancora alcuna possibilità di vincere visto che il gap tecnico e tattico con europee e latinoamericane è oggettivamente enorme. 

    Ecco proprio questo è il punto di domanda: quando riusciremo a vedere per la prima volta un club campione del mondo che non provenga dai due grandi continenti del calcio? Credo che quel giorno sia ancora lontano, ma non cosi lontano quanto si pensi. Nelle ultime cinque edizioni di questo torneo infatti si sono verificate delle cose abbastanza interessanti per quanto riguarda la finale, non tanto per quanto riguarda i vincitori, (4 vittorie per l'Europa e una per l'America latina) quanto piuttosto per le finaliste perdenti. Negli ultimi cinque anni infatti, alla sola finale persa di un'europea (rappresentata dal Chelsea) vanno affiancate due sudamericane (Santos e San Lorenzo) e ben due africane (TP Mazenbe e Raja Casablanca), formazioni rispettivamente del Congo e del Marocco. Un dato sorprendente, visto che stiamo parlando della federazione africana, non certo ricca come quella del Nord America o dell'Asia, ma che pure evidentemente riesce ad esprimere dei valori superiori a queste, soprattutto dal punto di vista tecnico e atletico. 

    Sono ormai passati più di trent'anni (esattamente dal Mundial di Spagna 82) dalla prima volta che gli addetti ai lavori, pronosticarono un grande affermazione mondiale da parte di una nazionale africana... E se invece questo primo grande trionfo dovesse venire non da una nazionale ma da un club? Detta cosi sembra una follia, eppure il calcio non ha mai lesinato sorprese nella sua lunga storia, e di sicuro, quando questo trofeo farà il suo sbarco in un nuovo continente, allora vorrà dire che saremo all'alba di una nuova era, un'era che prima o poi arriverà... 

    Antonio Martines

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