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    Quando Saputo ha scaricato Corvino

    Sampdoria-Bologna non è una partita banale di questi tempi e non soltanto per la necessità dei blucerchiati di confermare i progressi evidenziati dalla doppia vittoria di prestigio contro Roma e Milan e dei rossoblù di uscire da una crisi di risultati che ha avuto il suo punto più basso nell'1-7 col Napoli e il ko in 11 contro 9 col Milan. 

    Come riferisce l'edizione odierna di Stadio, Samp-Bologna è anche una storia di intrecci di mercato, partita nella sessione invernale del mercato della stagione 2014/2015 e con l'attuale direttore sportivo della Fiorentina Pantaleo Corvino, all'epoca al Bologna, grande protagonista nella vicenda. Arrivarono in un colpo solo il portiere portoghese Da Costa, l'esperto difensore Daniele Gastaldello e i centrocampisti Luca Rizzo e Nenad Krsticic e l'attaccante Gianluca Sansone. Una serie di esuberi di un club di Serie A pagati come calciatori di Serie A, con relative ripercussioni sul monte stipendi di un Bologna che, non senza fatica, al termine di quella stagione avrebbe conquistato la promozione dalla B. 

    Ed è proprio in questo momento che, nonostante un contratto firmato fino a giugno 2018, si consumò il primo strappo tra Corvino e il patron del Bologna Saputo. L'uomo d'affari italo-canadese non mancò di far sapere al suo ds di non aver gradito quel tipo di mercato e, quando nella stagione successiva si trattò di scegliere il sosituto di Delio Rossi, non si fece problemi a scavalcarlo puntando su un allenatore poco gradito a Corvino come Roberto Donadoni. Una frattura che nel tempo sarebbe divenuta insanabile e che, il maggio scorso, avrebbe portato alla rescissione del contratto. Gennaio 2015, ecco quando Saputo ha scaricato Corvino.
     

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