Calciomercato.com

  • Quella partita sospetta:| Su cui nessuno indaga
Quella partita sospetta:| Su cui nessuno indaga

Quella partita sospetta:| Su cui nessuno indaga

Udinese-Bari, l’ultima delle partite sospette. Per ora, l’ultima. In attesa delle prossime rivelazioni. La Procura di Cremona sta lavorando sodo, i risultati arrivano, naturalmente a tappe. Se solo il mondo del calcio (Figc in testa, Lega a ruota) si fosse attivata per tempo, forse la lotta alla corruzione sarebbe meno difficile. Palazzi segue la giustizia ordinaria, com’è giusto che sia. Si lamenta degli scarsi mezzi a disposizione, oggettivamente insufficienti. Logica vorrebbe una piena collaborazione, anche in direzione opposta: la Procura federale che trasmette atti alla giustizia ordinaria. È accaduto con colpevole ritardo, per la denuncia di Farina. In altri casi, nulla è stato trasmesso, neppure in ritardo. Udinese-Bari, l’ultima delle partite incriminate.

Roba della stagione 2009-2010, infestata da gare sospette. Un caso limite, quello di Chievo-Catania. Ne parlò la stampa britannica, definendolo «The Italian Job». Puntate sospette (la storia si sarebbe ripetuta qualche settimana dopo in Bologna-Catania), tutte sul pareggio, molte (oltre 180mila euro solo su Betfair) sul risultato esatto (1-1). In Uefa molti strabuzzarono gli occhi quando, chi per il massimo organismo europeo monitora l’andamento delle scommesse, inviò un dettagliato report. L’allarme scattò, subito trasmesso in Italia, alla Procura federale. Una relazione chiara, tradotta perfino in italiano, malgrado l’Uefa abitualmente utilizzi la lingua inglese. Dati, cifre, andamento del gioco, sia prima della gara che in modalità live, sia sui bookmaker tradizionali che su quelli asiatici e i betting-exchange. E una conclusione più che eloquente: «L’andamento del gioco sui bookmaker tradizionali, su Betfair e sui bookmaker asiatici non lascia dubbi: le due squadre si sono accordate per il pareggio. E la cifra astronomica scambiata sull’1-1 su Betfair chiarisce come ci fosse accordo anche per lo score finale».

Troppi soldi sul pareggio in Europa e sul «Catania + 0,5» (che, tradotto dall’Asian Handicap, equivale al nostro X2) in Asia. E quote che crollano (da 3,0 fino a 1,5, prima dello stop). Per non parlare del live: dopo il vantaggio del Chievo, il gol del Catania quotato appena a 1,5. E l’Uefa conclude: «Appare chiaro il salto di qualità: se spesso in passato il campionato italiano ha visto accordi taciti (interesse comune per la classifica), stavolta le modalità del gioco denotano un accordo operato con molti giorni d’anticipo e la monetizzazione attraverso le scommesse (ignoti i soggetti interessati) del suddetto accordo». Parole forti. Palazzi aveva aperto un’indagine conoscitiva, di quelle che si aprono e si chiudono in men che non si dica. Pochi mezzi e scarse possibilità di giungere a conclusioni certe. Altra storia, forse, avvremmo avuto chiamando in causa la giustizia ordinaria, ipotesi ignorata. Per quella come per altre partite della stessa stagione. Molte di serie B, sulle quali poi la Procura di Cremona avrebbe posato la sua attenzione, grazie anche alla collaborazione delle autorità investigative croate, che indagavano sui cosiddetti Zingari. L’Uefa aveva avvertito per tempo, come nel caso di Chievo-Catania, ma l’allarme era suonato a vuoto. Il passato insegna, è il caso di farne tesoro.

Altre Notizie