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Raiola: 'Il prossimo crack si chiama Paredes'

Raiola: 'Il prossimo crack si chiama Paredes'

Intervista esclusiva di Mino Raiola a Calcissimo.com. Quando parla, non è mai banale. Si potrebbe stare delle ore ad ascoltare e parlare di calcio con Mino Raiola. Il vero re del calciomercato che anche nella sessione di gennaio è stato assoluto protagonista in Italia e in Europa con i trasferimenti di Balotelli, Jonathas e Salamon; mentre quello di Kasami è sfumato sul gong del 31 gennaio a causa di un intoppo cybernetico nei saloni dell'Ata Hotel Executive. Ecco cos'ha detto in esclusiva a Calcissimo.com.
 
Partiamo da Salamon: quanto è stato difficile portarlo al Milan?

"Abbiamo lavorato duramente. Ti garantisco che non è stata un'operazione semplice e delle ultime ore, ci abbiamo lavorato per diverse settimane. Se la trattativa è andata a buon fine il merito è solo dell'avvocato Rigo e della dottoressa Pimenta. Ci tengo a dirlo pubblicamente, un grazie va a loro due".
 
Anche lo Zenit voleva il polacco?
"Piaceva anche ai russi, non è un segreto". 

Al Milan da difensore centrale: un ruolo in cui Salamon si è calato alla perfezione nell'ultimo anno. Può ambire all'eredità di Thiago Silva?

"Salamon è giovane, ma è da Milan. Ci sono tanti difensori centrali, ma può diventare un giocatore importante per il Milan come è stato Thiago Silva".
 
Balotelli al Milan è il colpo del mercato 2013?
"Mario è felice di essere al Milan. Non l'ho mai visto così tranquillo. Un campione del genere riporta l'Italia in prima fila nel panorama europeo".

Come sta vivendo Mario questi primi giorni da milanista?
"L'ho visto molto tranquillo e sereno. Anzi non è mai stato così tranquillo in carriera...".

In Inghilterra hanno detto che ha lasciato Manchester per via della lite con Mancini. Cosa c'è di vero?

"Come ha detto Ferguson quello è solo un episodio, al Manchester United accadono tutti i giorni. Fa parte delle dinamiche di un gruppo".

Siete rimasti sorpresi dal tripudio di folla festante che l'ha accolto in questi giorni?
"Mario è molto amato, ce lo aspettavamo".

Nei giorni scorsa Ibrahimovic ha detto di aver nostalgia dell'Italia. I tifosi di Juventus, Milan o Inter (le squadre che hanno avuto fra le loro fila il campione svedese in questi anni ndr) possono sognare un clamoroso ritorno?
 "Ibra nella vita può fare tutto. Il ritorno in Italia potrebbe essere anche fra queste possibilità. Tutto è nella sua testa e nessuno è più forte di lui. L'Italia è la sua casa, ha giocato qui tanti anni affermandosi e diventando un campione straordinario e amato da tutti. Inoltre ha un procuratore italiano che ha insegnato a Zlatan ad amare questo paese, nelle sue vene ormai scorre anche sangue italiano...".

 
Pogba ha avuto un impatto straordinario con il calcio italiano, soprendendo molti addetti ai lavori. Non lei che conosce bene Paul e ha sempre creduto nelle doti del ragazzo...
"Pogba sta facendo benissimo, ma come diceva bene lei la cosa non mi ha sorpreso affatto. Ha grandissime qualità e potenzialità e ancora molte le deve far vedere. Un altro giocatore diventerà forte l'anno prossimo come Paul...".
 
A chi allude...
"Gioca in Serie B nel Brescia, ma è della Juve...".
 
Si riferisce a Bouy...
"Esattamente. In B sta crescendo molto bene e l'anno prossimo sarà forte come Paul e protagonista in Serie A".
 
A Vercelli c'era un altro suo assistito come Alessio Innocenti: cosa non ha funzionato in Piemonte per l'argentino?
"Questa domanda bisognerebbe farla all'allenatore (Braghin ndr). Per un ragazzo giovane non è facile mettersi in mostra alla prima esperienza fra i professionisti se non si avverte la fiducia del proprio tecnico. Probabilmente a Vercelli ci sono i funghi e mangiarli fa brutti scherzi (risata ndr). Un grande uomo di calcio come Juan Sebastian Veron l'ha voluto all'Estudiantes. Veron se ne intende e stravede per Innocenti. Farà sei mesi in Argentina e poi tornerà in Italia".
 
Dopo i gol a grappoli a Brescia: Jonathas riparte dal Toro per imporsi anche in A.
"A Pescara ha fatto tre partite molto importanti. Contro la Juve è stato il migliore della squadra; mentre a Firenze, al di là del gol decisivo, ha fornito una prestazione straordinaria. Il feeling però non era sbocciato e Torino rappresenta l'ambiente ideale per lui. Anche tatticamente le sue caratteristiche sono più congeniali al gioco di Ventura".
 
L'affare Kasami è sfumato proprio in extremis...
"Mi sono arrabbiato molto, perchè non è possibile che per un problema di internet saltasse un'operazione così importante, alla quale abbiamo lavorato per tanto tempo. Negli ultimi cinque minuti è saltata la connessione e quando si è riattivata erano scaduti i termini".
 
Da grande conoscitore del mercato internazionale ci svela il nome di un grande talento sul quale puntare per il futuro?
"Uno dei più grandi giocatori per i prossimi dieci anni è Paredes del Boca Juniors. Numero dieci di grande qualità e classe '94. Poi c'è Tonny Vilhena. A soli diciasette anni è titolare fisso nel Feyenord. Ha un talento straordinario e sono sicuro diverrà un grande giocatore. Dico solo loro due, perchè poi non vorrei che mi freghino i nomi, se dico tutti i futuri campioni (sorriso ndr)...".

 


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