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  • Razzismo: tutte le sanzioni! L'esperto 'Si rischia fino a 5 giornate di squalifica'

    Razzismo: tutte le sanzioni! L'esperto 'Si rischia fino a 5 giornate di squalifica'

    • Luca Talotta

    Come sono puniti i comportamenti discriminatori nel calcio? Calciomercato.com, visti i continui episodi di cori razzistici che purtroppo ancora una volta si debbono registrare durante le partite di campionato, ha deciso di chiederlo all'avvocato e agente FIFA Jean-Christophe Cataliotti, esperto di diritto calcistico e titolare dei corsi di Reggio Emilia per aspiranti agenti dei calciatori e osservatori di calcio (per info www.footballworkshop.it).

    Avvocato Cataliotti quando si può parlare di comportamento discriminatorio?

    E’ comportamento discriminatorio non solo la condotta che comporti insulto per motivi di colore (quella purtroppo più comune), ma anche quella che comporti offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine territoriale o etnica, ovvero configuri propaganda ideologica vietata dalla legge o comunque inneggiante a comportamenti discriminatori.

    Se il comportamento discriminatorio è imputabile al singolo calciatore che succede?

    Il calciatore rischia la squalifica per almeno cinque giornate o, nei casi più gravi, una squalifica a tempo determinato e la sanzione che gli vieta di accedere agli impianti sportivi in cui si svolgono manifestazioni o gare calcistiche, anche amichevoli, nell’ambito della FIGC, UEFA e FIFA, nonché l’ammenda da 10.000 a 20.000 euro se trattasi di calciatore professionista.

    E le società come sono sanzionate?

    Le società, innanzitutto, sono responsabili per l’introduzione o l’esibizione negli impianti sportivi da parte dei propri sostenitori di disegni, scritte, simboli, emblemi o simili, recanti espressioni di discriminazione. E sono, altresì, responsabili per cori, grida e ogni altra manifestazione espressiva di discriminazione. Alle società si applica la sanzione dell’ammenda che va da un minimo di 20.000 a un massimo di 50.000 euro per le società di serie A, l’ammenda da 15.000 ad euro 50.000 per le società di serie B, l’ammenda da 10.000 a 50.000 euro per quelle di Lega Pro, l’ammenda da 500.00 a 20.000 per le altre società.

    Non potrebbero perdere la partita a tavolino per episodi di razzismo?

    La risposta è affermativa. E’, infatti, configurabile, nei casi di particolare gravità e di pluralità di violazioni, l’ipotesi che le società possano essere punite con la perdita della gara. Ma le punizioni potrebbero essere ancora più severe!

    Vale a dire?

    Potrebbero essere applicate le sanzioni di cui all’art. 18 del Codice di Giustizia Sportiva, come la penalizzazione di uno o più punti in classifica, l’esclusione dal campionato di competenza e, infine, la non ammissione o l’esclusione dalla partecipazione a determinate manifestazioni.

    E se fossero i dirigenti stessi a tenere direttamente comportamenti discriminatori?

    Verrebbero puniti con l’inibizione o la squalifica non inferiore a due mesi o, nei casi più gravi, con la sanzione che vieterebbe loro di accedere agli impianti sportivi in cui si svolgono manifestazioni o gare calcistiche, anche amichevoli, nell’ambito della FIGC, UEFA e FIFA, nonché, per il settore professionistico, con l’ammenda da 15.000 a 30.000 euro.

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