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  • Real-Barcellona:| Pari e polemiche
Real-Barcellona:| Pari e polemiche

Real-Barcellona:| Pari e polemiche

Il Santiago Bernabeu non è il Nido d'uccello di Pechino. Giocare nella notte madrilena è sicuramente più confortevole che in quella di Pechino, ma è probabile che non basti solo quello a spiegare la colossale differenza tra lo spettacolo dell'andata della Supercoppa spagnola tra Real Madrid e Barcellona e quello della partita secca fra Milan e Inter. Due mondi diversi, paragonando i quali è apparso piuttosto chiaro chi sarà a dominare la Champions League di quest'anno e quante poche speranze abbia il calcio italiano di riportarla in patria.

 QUASI PERFETTI - A proposito di dominare, la prima cosa che vale la pena raccontare di Real Madrid-Barcellona-primo-atto-della-stagione-2011-2012 è la sorprendente inversione dei ruoli. I blancos di Mourinho, probabilmente ancora inveleniti dall'andamento della sfida di Champions della scorsa stagione dominano completamente il primo tempo, costringendo il Barcellona a una sofferenza probabilmente mai vista da quando Guardiola ne è l'allenatore (e probabilmente anche da prima): i blaugrana praticamente non passano mai la metà campo e dietro (con Abidal e Mascherano centrali, visto che Puyol è fuori e Piqué in panchina con Xavi) soffrono parecchio. Non fosse per una parata miracolosa di Valdes su colpo di testa di Benzema, i blancos passerebbero al 9' sull'1-o. Ma solo 3' dopo il francese regala un pallone perfetto a Özil, che segna il gol del vantaggio. Gol che, se possibile, fa ulteriormente alzare il livello del gioco del Real, che a tratti rasenta la perfezione.

 

DOPPIO RIBALTONE - La rasenta, appunto. Perché a fine primo tempo è il Barcellona a condurre 2-1. Poco importa se è successo praticamente le uniche due volte che i blaugrana superano la metà campo: al 35' è David Villa a pareggiare con un tiro straordinario, dal vertice sinistro dell'area di rigore all'incrocio dei pali opposto, infilando Casillas con fantastico colpo a scendere. Ma il Real, che aveva fino a quel punto completamente dominato la partita, con pressing feroce, velocità frenetica e geometrie limpidissime (proprio con una di queste aveva costruito l'azione dell'1-0 segnato da Özil su passaggio orizzontale di Benzema) riprende a schiacciare e pressare come aveva fatto fino a quel momento: al 43' proprio Benzema calcia sicuro del gol, ma Mascherano compie un recupero miracoloso e manda in corner. Due minuti dopo, un rimpallo su Khedira favorisce Messi, che brucia Pepe sullo scatto e da dentro l'area infila Casillas per il 2-1.

ECCO CESC - Nell'intervallo, arriva il comunicato del Barcellona che annuncia ufficialmente l'acquisto di Cesc Fabregas dall'Arsenal. Tra l'altro, nella serata del debutto ufficiale di Alexis Sanchez in blaugrana, nel tridente d'attacco con Messi e Villa (poi sostituito da Pedro).

QUASI RISSA - Nei primi minuti del secondo tempo il Real sembra accusare il colpo, o forse i ritmi dei primi 45' sono insostenibili nel pieno della stagione, figurarsi a Ferragosto. Il Barcellona prova a fare il suo gioco fatto di lungo possesso palla, ma il pressing del Real continua a essere esemplare e i blancos piano piano recuperano metri e risultato, con Xabi Alonso al 53'. Guardiola fa entrare Xavi per Thiago Alcantara e Piqué per Adriano (Mourinho Coentrão per Di Maria e Callejon per Khedira). Trattandosi del «Superclasico», non poteva mancare l'accenno di rissa per un altro superclassico: fallo di Pepe su Dani Alves, che - anche questo un film già visto - cade e si rotola come se fosse stato investito da un Tir. Ma stavolta, niente espulsione. Il che non basta a chetare Mourinho, molto scontento di diverse decisioni arbitrali: all'83' il portiere del Barcellona, da terra, allarga il gomito e fa cadere Higuain che inseguiva la palla. Il rigore c'era tutto (come per l'intervento di Marcelo su Pedro tre minuti dopo, comunque, anche se meno vistoso). In ogni caso, da quel che si è visto (anche nel finale della gara: 5 occasioni da gol dal 63' al 68') il Real Moudrid è cresciuto moltissimo. Non ci vorrà molto a scoprire se sarà abbastanza: mercoledì 17 agosto, alle 23, il ritorno al Camp Nou.

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