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  • Reggina balbettante:| I limiti sono ormai evidenti

    Reggina balbettante:| I limiti sono ormai evidenti

    • D.M.

    Quando non si chiudono certe gare al momento opportuno arriva perfida la punizione. La vittoria del Bari, in sostanza immeritata, è un altro grazioso regalo di questa Reggina che avrebbe potuto metterlo in ginocchio solo se fosse stata appena accorta. Invece è riuscita a rigenerare e rimettere in corsa un avversario che al 'San Nicola' aveva vinto solo tre volte. La Reggina è andata in sostanza contro pronostico e, con la solita distrazione finale, ha regalato una vittoria che i galletti non si aspettavano, tanto avevano subito la supremazia degli amaranto. Ancora una volta, dunque, questa Reggina getta via vittoria possibilissima e un pareggio certo. E questo è grave anche sul piano psicologico perché lo stop agevola chi è in rimonta e tranquillizza ancora di più chi sta più in alto. La Samp, tanto per fare un esempio, ha un punto in più, il Brescia due e chi insegue come il Bari è lì. Nel frattempo le giornate si assottigliano. Ne restano 12.

    Tornando alla gara, non si pensava affatto che la Reggina potesse perdere. Ma, quando si fanno quei regali, tutto può accadere. Avrebbero dovuto essere ingenui De Falco e Stoian per non approfittare di quei regali. Ancora una volta, dunque, la Reggina paga a caro prezzo i suoi errori, le sue ingenuità e anche la sua inadeguatezza a reggere l'urto con una categoria che predilige la forza, l'astuzia e la lotta. Si dirà: ma la Reggina ha anche dominato e ha anche fatto vedere buone cose. Sarà anche vero, ma quando alla fine ci si ritrova con le pive nel sacco tutto si annulla. Al 'San Nicola' qualche piacevole sorpresa come Armerllino e Alessio Viola, ma anche le solite brutture che denotano insicurezza e anche scarsa lettura della gara.

    È vero, la vittoria poteva essere un toccasana, ma, a quel punto, anche un pareggio sarebbe stato importante. E invece a pochi secondi dal termine l'ennesima delusione, l'ennesima sconfitta certamente immeritata ma che è arrivata come condanna se non definitiva, quasi. Sono irraggiungibili Torino, Pescara, Sassuolo e Verona. Ma appaiono anche difficili da acciuffare con questo andazzo, sia il Varese che il Padova. E questo perché la Reggina non è affidabile. Giochicchia, si ritrova magari quando le si offrono praterie, ma nell'affondare stenta. Fa un gran gol Armellino, ma altri due li sciupa. E così anche qualche altro come Ragusa o Alessio Viola o lo stesso Cosenza.

    C'è anche un'altra verità legata alle assenze di Bonazzoli e Campagnacci, due che avrebbero fatto la differenza contro il Bari vittorioso ma male in arnese. E questo rattrista ancora di più e fa anche meditare sul futuro amaranto che sarà senza sussulti stando così le cose. C'è poco da sperare se si perdono gare simili. È vero che ogni gara ha la sua storia, ma da quel che si vede, le differenze tecniche con le altre che precedono in classifica ci sono e sono evidenti. Il cammino delle rivali è decisamente meno tortuoso di quello amaranto. Si lamenta Gregucci per la mancanza di cattiveria dei suoi difensori e anche per le occasioni sciupate, ma la realtà cruda dice che alla Reggina manca quel quid che è in grado di equipararla alle prime della classe. E le differenze appaiono marcate quando mancano due come Bonazzoli e Campagnacci.

    (Gazzetta del Sud)

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