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  • Handanovic e Reina, destino comune: la piazza mugugna, il mercato incombe

    Handanovic e Reina, destino comune: la piazza mugugna, il mercato incombe

    • Antonello Mastronardi
    Due indiscussi campioni della porta, in molte occasioni salvifici verso le proprie difese ballerine, ricevono per motivi diversi un apprezzamento ai minimi storici da parte delle rispettive tifoserie. In Napoli-Inter di questa sera, Pepe Reina e Samir Handanovic avranno verosimilmente molto da fare, a causa di due squadre che spesso interpretano la fase difensiva in modo originale: saranno dunque chiamati, ancora una volta, a respingere le critiche e i mugugni che, per motivi diversi, hanno contraddistinto i loro ultimi tempi.

    MUSI LUNGHI E CHAMPIONS LEAGUE - Si dice spesso che un calciatore, al giorno d'oggi, non termini il proprio lavoro una volta imboccato il tunnel degli spogliatoi: sei bravo? Non basta, devi saperci fare anche quando parli a fine partita o ti scatti un selfie prima di dormire; soprattutto, i tuoi tifosi vogliono vedere garra, mordente, entusiasmo e, perché no, amore incondizionato per i colori, in un mondo dove questo sentimento è sempre meno discernibile dall'ipocrisia. L'interista, appena terminata la scorsa amara stagione, voleva una carezza: ai microfoni, invece, arriva Samir Handanovic. Sembra stanco, scocciato, immusonito, e per l'ennesima volta chiude la propria annata balbettando che non sa se resterà in nerazzurro, che la Champions gli manca troppo. Alla fine, come da copione, Handanovic resta, ma il tifoso deluso si è ormai seduto sulla riva del fiume, come vuole il famoso proverbio, attendendo con pazienza e rancore. Tocca al solito Ilicic, incubo delle notti di Samir, fornire l'occasione tanto attesa: la papera con la Fiorentina, uno dei pochissimi errori della sua stagione, fa sì che Handanovic torni nell'occhio del ciclone, colpevole di scarso attaccamento e -perché no- di scarso impegno.

    PIEZZ E' CORE - Non è molto differente l'aria che Pepe Reina respira a Napoli; diversi, semmai, sono i motivi del malcontento nei suoi riguardi. Il portiere azzurro, lontano dall'asprezza slovena di Handanovic, si è ritagliato un ruolo da capopopolo nell'universo partenopeo, accrescendo l'amore napoletano con l'acclamato ritorno al San Paolo dopo l'annata al Bayern Monaco. Il problema di Pepe Reina, però, sta diventando il campo: lo spagnolo ha ormai 34 anni e il Napoli, dal canto suo, lo protegge meno accuratamente, complice il lungo stop di Raul Albiol; i tifosi azzurri si coccolano l'uomo, ma a malincuore iniziano a discutere il giocatore, come avvenuto ad esempio dopo l'errore su Keita in Napoli-Lazio. Il big match del San Paolo, dunque, offre a entrambi un'occasione di immediato riscatto; all'orizzonte, si stagliano le sagome di Perin e Sportiello, obiettivi concreti per Inter e Napoli che hanno già avviato discorsi importanti con le rispettive società d'appartenenza. Certo, Reina ha la sua età e Handanovic prima o poi potrebbe anche andarsene davvero; tuttavia, è facile ipotizzare che davanti a un ipotetico Napoli-Inter del futuro, con Sportiello e Perin tra i pali, si potrà dire che sì, qualcosa si è perso

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