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  • Repetto, ex dg Pescara: 'Ecco come la Sampdoria ha preso Torreira; Verre e Caprari...'

    Repetto, ex dg Pescara: 'Ecco come la Sampdoria ha preso Torreira; Verre e Caprari...'

    • Lorenzo Montaldo
    Di giocatori ex Pescara in questa Sampdoria 2017-2018 ce ne sono molti. Uno, il più noto e chiacchierato, è ovviamente Lucas Torreira da Fray Bentos, Uruguay. E mentre già impazzano le voci di calciomercato attorno al regista, i blucerchiati si coccolano il loro gioiellino che recentemente ha rinnovato il suo contratto con il club blucerchiato.

    A trattare la cessione del cartellino dal Pescara alla Sampdoria fu Giorgio Repetto, all'epoca direttore generale dei biancoazzurri: "Per me è un giocatore destinato a diventare importantissimo" ha raccontato il dirigente. "Ha testa, piedi, personalità e grinta per giocare ad alti livelli. Intendiamoci, anche la Sampdoria gioca ad alti livelli, ma lui può addirittura andare oltre. Paragone con Verratti? Io conosco molto bene Marco, l’ho allenato dai 10 ai 14 anni. Quando lo conobbi mi sembrò di veder giocare Rivera, ma quando mi presentarono Torreira, dopo appena 8 minuti chiamai il presidente e gli chiesi se avessimo appena preso Tevez a parametro zero (ride, ndr). Marco e lui sono due giocatori diversi: il primo è più pulito e bello da vedere, ma dal punto di vista tattico Torreira è un computer, sa sempre cosa fare e dove farsi trovare".

    C'è un aneddoto su Torreira che impressiona in particolar modo Repetto: "Un Milan che prende Bonucci per giocare con la difesa a tre, non può andare a cercare Biglia e non cercare Torreira: sa coprire benissimo la difesa e sa giocare la palla, perché è forte anche dal punto di vista tecnico. Sa fare tutto. Per esempio due anni fa giocammo contro il Como e un nostro giocatore (Benali, ndr) venne espulso sul finale di partita: all’epoca, Torreira giocava ancora trequartista e, nonostante questo, durante gli ultimi cinque minuti andò a marcare Gerardi, che è un metro e novanta di attaccante! Non proprio della sua taglia, insomma. Poi ho visto il contrasto su Kessié di domenica scorsa: l’ha fatto volare, è incredibile. Io sono sampdoriano di origine e mi fa particolarmente piacere vedere che abbia trovato la sua dimensione a Genova, con Giampaolo, che è uno degli allenatori tatticamente più preparati che io conosca" ha detto a Sampnews24.com.

    Il merito principale dell'operazione Torreira però va ascritto al braccio destro di Ferrero, Antonio Romei: "Torreira è stata un’illuminazione di Romei" conferma ancora Repetto. "Era la sera dello spareggio con il Bologna, e a mezzanotte mi chiamarono per chiedermi se fossimo stati disposti a vendere Torreira. Romei se ne era innamorato. Io ero in macchina e stavo tornando a casa incazzato nero, perché avevamo perso la Serie A a causa di due traverse. Lì per lì non sapevo cosa dire. Avevamo bisogno di soldi, non lo nego, e all’inizio sparai 4 milioni, anche se poi ci accordammo per 2 milioni più il cartellino di Fornasier. Su di lui il Pescara ha anche una percentuale del 10% su una futura rivendita, per un massimo di un milione".

    Gli altri due giocatori che Repetto conosce bene sono Caprari e Verre. E per entrambi il dirigente ha parole d'elogio: "Caprari tecnicamente è bravissimo, vede la porta, ma lui e Quagliarella avrebbero dato poco peso all’attacco della Sampdoria ed è normale che la dirigenza abbia cercato Zapata. Io penso che comunque si farà valere, sia da punta che da trequartista troverà il suo spazio. Dimostrerà che può stare in Serie A, ne sono convinto. Verre è un centrocampista d’inserimento, che ha reso molto bene nel 4-3-2-1 e ha già circa 100 presenze in Serie B, nonostante la giovane età. Sa sfruttare bene gli spazi e arrivare facilmente alla conclusione. Può diventare ancora più forte, se prende fiducia nei propri mezzi. L’importante è non avere fretta: la Samp è un laboratorio perfetto per crescere, lì si matura tantissimo in poco tempo".

    In chiusura, Repetto elogia anche la figura di Daniele Pradè: "Incide molto, conosce bene i giocatori. E’ stata creata un’ottima struttura nella dirigenza della Sampdoria. Vedo che hanno fatto operazioni fantastiche, come quelle di Schick, Praet, Linetty, o Skriniar: mi sembra che in questi anni abbiano lavorato davvero bene. Non so in che percentuale possa essere distribuito il merito fra Osti, Pradè e gli altri – conclude l'ex dg – ma credo che la squadra dirigenziale funzioni alla grande".

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