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  • Juve: Lavezzi-Banega, sedotti e mollati

    Juve: Lavezzi-Banega, sedotti e mollati

    • Nicola Balice

    Oggi la Juve può archiviare una sessione di mercato invernale in cui non ha toccato nulla, in entrata come in uscita. Ed è stato giusto così. Ma c'è stato un tempo nemmeno troppo lontano in cui quella appena conclusa sarebbe dovuta essere una finestra di mercato incandescente, in entrata come in uscita. Un tempo in cui la Juve di Max Allegri era irriconoscibile, in totale crisi d'identità tra un infortunio e l'altro. Un periodo, quello compreso tra fine agosto e fine ottobre, in cui molto ruotava attorno a degli acquisti estivi che ancora non erano riusciti ad esprimersi, in un contesto tattico che continuava a variare senza soluzione di continuità. Un periodo in cui l'uomo della provvidenza sembrava poter essere Juan Cuadrado, in una Juve che sembrava condannata a dover ricorrere al tridente pur di esaltare l'uomo che in quel momento appariva più in forma e in palla di tutti. Quanto accaduto dalla sconfitta col Sassuolo è storia nota, non un miracolo piovuto dal cielo ma frutto della forza delle idee di Max Allegri e di uno spogliatoio solido come nessun altro in Italia, frutto anche di una società che si è dimostrata paziente e potente quanto basta per avere il coraggio di non toccare nulla. Ma in quel periodo di difficoltà, la Juve prima di guarire da sola aveva anche individuato sul mercato due rinforzi di spessore internazionale per aggiustare una rotta che si temeva potesse portare la Juve alla deriva, cambiando strategia rispetto alla rivoluzione estiva: Ezequiel Lavezzi ed Ever Banega, infatti, in autunno erano praticamente due nuovi giocatori della Juve. Poi, semplicemente, non c'è stato più bisogno di loro, non c'è stato più bisogno di snaturare sé stessa e il proprio progetto votato al futuro con due giocatori forse già nella parabola discendente della propria carriera per motivi anagrafici o di motivazioni.

     

    POCHO, SEDOTTO E ABBANDONATO – Tra ottobre e novembre, alla ricerca dell'attaccante esterno che potesse completare il tridente dopo il fallimento dell'esperimento di Morata sulla sinistra, la Juve aveva di fatto bruciato tutti per arrivare al Pocho Lavezzi. L'accordo col giocatore era pressoché totale, con un triennale da circa 4 milioni bonus compresi, mentre ad Alejandro Mazzoni, storico agente del giocatore, rimanevano solo alcuni dettagli da limare per potersi liberare subito dal Psg: arrivare a gennaio era una condizione imprescindibile per la Juve. E proprio quando il cerchio era pronto a chiudersi, è arrivato il dietrofront bianconero che con la rapida esplosione di Paulo Dybala ha deciso in accordo tra staff tecnico e area sportiva di puntare nuovamente su quel trequartista che in estate non è più arrivato. E per Lavezzi e Mazzoni la caccia alla nuova squadra è così ripartita da zero, ancora oggi senza una soluzione definitiva tra Inter e Cina.

     

    BANEGA NON SERVIVA PIU'Discorso simile quello legato ad Ever Banega, che poteva essere la soluzione di spessore ma low cost per poter donare il trequartista mancante ad Allegri. Ma partita dopo partita, le convinzioni del tecnico si consolidavano sempre più attorno all'assetto schiacciasassi attuale che avrebbe complicato forse l'inserimento dell'argentino. Gli ottimi rapporti tra Siviglia e Juve, con quel jolly Llorente da poter ancora spendere, avrebbero permesso a Marotta di chiudere l'affare per una cifra contenuta e l'incontro avuto tra le parti a ridosso della sfida di Champions in Spagna sembrava preludere ad un accordo immminente. Ma l'equilibrio raggiunto dalla squadra unito alle difficoltà a trovare una soluzione in uscita su un mercato altro per Hernanes (Asia, Russia, Usa) hanno fatto il resto per convincere la Juve ad un secondo dietrofront. Ed ora che il mercato è finito, la sensazione è che la fredda scelta di saper cambiare e ricambiare decisione, per non cambiare la rotta, sia stata quella più giusta. Anche dopo gli infortuni di Mandzukic e Khedira.

    @NicolaBalice


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