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  • Retroscena Juve: quando Allegri tenne i dirigenti fuori dallo spogliatoio

    Retroscena Juve: quando Allegri tenne i dirigenti fuori dallo spogliatoio

    • Gianluca Minchiotti
    22 gennaio 2017, è il giorno di Juventus-Lazio. Una settimana prima i bianconeri hanno perso a Firenze, la quarta sconfitta in 20 giornate di campionato. Troppe, nonostante la prima posizione in classifica. Per Massimiliano Allegri è arrivato il momento di cambiare, modulo e atteggiamento. Contro i biancocelesti, la Juve gioca per la prima volta con il 4-2-3-1, il modulo vincente della stagione. 

    Quattro mesi più tardi, a scudetto e Coppa Italia conquistati, l'allenatore della Juve avrebbe ricordato così quei momenti: "Avevo provato una decina di minuti in allenamento mesi prima il 4-2-3-1. Dopo la Fiorentina avevamo 4 punti di vantaggio, ma la squadra non poteva più giocare con il 3-5-2. Eravamo in cima e senza via di miglioramento: ho detto ai ragazzi che avrei cambiato perché era giusto così. Ho deciso in due giorni, la palla rotolava, non corrreva: non ne potevo più, c'era difficoltà di movimento e da tempo ero infastidito di ciò".

    Tutto apparentemente facile, raccontato così. Ma in realtà la scelta del cambiamento, e la sua attuazione, hanno dovuto superare diverse insidie, non solo tattiche. Anche e soprattutto l'aspetto psicologico ha avuto un'importanza fondamentale. In particolare, siamo in grado di raccontarvi un episodio relativo proprio a quel famoso 22 gennaio.

    Dopo aver messo la dirigenza al corrente del cambio di modulo, con Pjanic, Cuadrado, Dybala, Mandzukic e Higuain tutti insieme in campo, Allegri percepisce nervosismo e preoccupazione da parte di Agnelli, Marotta, Paratici e Nedved. Marotta, parlando a Premium prima della partita, dichiara: "Sorpreso dalla formazione di oggi? La formazione super offensiva di Allegri mi ha sorpreso, ma abbiamo la qualità e i giocatori per reggere un modulo del genere". 

    Resosi conto dello stato d'animo della dirigenza, Allegri compie la sua mossa, psicologicamente decisiva. Per fare in modo che la squadra non percepisca questa insicurezza, e vada in campo pienamente convinta del nuovo dettato tattico, il tecnico livornese si prende la responsabilità di tenere fuori i dirigenti dallo spogliatoio nel pre-partita, di non metterli a contatto con i giocatori. Allegri decide che la squadra deve vivere in serenità l'immediato pre-partita, e andare in campo sicura di sé. 

    Detto e fatto: dopo 16' la Juventus è in vantaggio sulla Lazio per 2-0, con i gol di Dybala e Higuain. Dopo lo stop di Firenze, la cavalcata verso lo scudetto può ricominciare. Con modulo e fiducia rinnovati.
     

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