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  • Rimini:| Vi ricordate D noi?

    Rimini:| Vi ricordate D noi?

    Cosa hanno in comune l’eroe di Terni Tommaso Scuffia, l’altro numero uno, lo stopper fin troppo esuberante Giuseppe Aquino, l’ex capitano del Santarcangelo Daniele Bucchi, il bomber sardo Mauro Ragatzu e poi via via tutta la nidiata di under, tra cui Massaccesi, Sari e Santucci? Domanda elementare per gli aficionados biancorossi: sono tutti ex giocatori del Rimini 2010-’11, che la scorsa estate, dopo la promozione in Seconda Divisione, hanno cambiato aria. Qui però la questione si complica. Dove sono andati a finire oggi? E come se la stanno passando? Una curiosità: nessuno da avversario ha mai incrociato il Rimini.

    Si parte dal match winner della finale con la Turris, il portiere Tommaso Scuffia (6 presenze nel 2010-’11), che grazie ai rigori parati nell’atto conclusivo con i campani, ha riscattato una regular season non all’altezza. Da agosto al Melfi (2a Divisione, girone B), l'estremo difensore, dopo una prima parte positiva, nelle ultime settimane è incappato in qualche giornata poco felice. Se Scuffia è riuscito comunque ad approdare tra i “prof”, c’è chi, come Gianmarco Pazzini (31 presenze) è rimasto a piedi, costretto a ripiegare sul campionato interno sammarinese, alla Virtus. «Alla Virtus sto andando abbastanza bene, però sto cercando anche un’altra sistemazione». Il suo sconforto non si placa nemmeno se ripensa al 2010-’11. «Una stagione un po’ travagliata, segnata da varie vicissitudini, però io sono soddisfatto di quello che ho fatto». Ma Pazzini non è l’unico ad essere salito sul Titano. A fargli compagnia, Daniele Bucchi (10 presenze) e Gianluca Morelli (8 presenze e 1 assist). «Avevo bisogno di un impegno minore che mi facesse conciliare al meglio famiglia - racconta Bucchi - lavoro e sport. Qui a La Fiorita ho trovato un bel gruppo. Il Rimini? Bei ricordi». Altrettanto positiva l’esperienza di Morelli: «Noi della Libertas siamo primi e ho messo insieme anche un buon bottino di gol. Il Rimini? Abito a due passi dallo stadio, figuriamoci se non lo seguo. Mi sento spesso con Palazzi, Zanigni, Marco Brighi e Mastronicola. Quando vinci un campionato non puoi non avere dei bei ricordi, perché la gioia del gruppo prevale su tutto». Pure Giuseppe Aquino (38 presenze, 4 gol e 2 assist) è passato da San Marino (il club di De Biagi, s’intende), prima di salpare al Neri, diventarne il beniamino, per poi essere messo alla porta a fine torneo dalla dirigenza. Ingoiato il boccone amaro della mancata riconferma («Ancora la società non mi ha spiegato il motivo per cui non mi abbia tenuto»), Aquino si è trasferito all’Aprilia in Seconda Divisione, girone B. «Siamo a ridosso della zona play-off, stiamo facendo abbastanza bene. Quest’anno mi sono specializzato nel fare il difensore - ci scherza su - tant’è che ho segnato un solo gol e mi sono beccato 5 ammonizioni tutte per falli». Un tuffo nel recente passato biancorosso. «Quando abbiamo vinto ai rigori, in 10 secondi ho ripercorso nella mia mente tutti i momenti più belli insieme. E poi l’amicizia con Valeriani, con cui nell’ultimo periodo avevo legato moltissimo». Tra coloro che non si sono lasciati bene col Rimini, in testa Mauro Ragatzu (28 presenze, 13 gol e 5 assist), che di fatto ha chiuso il suo campionato ad aprile, messo fuori rosa e cacciato durante i play-off. «Fino a marzo ero davvero orgoglioso di giocare per questa maglia, purtroppo poi ho pagato i cattivi rapporti con D’Angelo. Ma sia chiaro: ho commesso degli errori, ma non ho mai mancato di rispetto a nessuno. Dall’ultimo anno poi continuo a coltivare l’amicizia con Buonocunto». Dopo una prima di stagione in stand-by, la punta sarda da poco ha trovato una squadra. «Da due settimane ho firmato per la Santegidiese (serie D, gir. F). In precedenza mi avevano cercato anche altre squadre, ma non avevo trovato l’accordo economico».Pure Christopher Santucci (6 presenze) continua a masticare amaro se ripensa all’ultima annata. «A gennaio mi avevano trovato una cisti al ginocchio, una sciocchezza. Il problema è che i medici mi hanno sovraccaricato nella riabilitazione e sono dovuto rimanere fermo fino a giugno. Adesso mi alleno con la formazione Berretti di Cinquetti e a Coriano. Mi auguro di trovare squadra già nei prossimi giorni». Sei mesi storti non possono però cancellare sette anni fatti di splendidi ricordi e amicizie profonde. «I più belli quelli in Primavera e negli Allievi nazionali. Le amicizie? Mi vedo sempre con Valeriani, Deluigi e Gasperoni». Federico Massaccesi (16 presenze e 1 gol), che a luglio si è trasferito nella Primavera del Novara, in estate, ha invece sofferto piuttosto il distacco dalla Romagna, dopo 3 stagioni tra settore giovanile e prima squadra. «All’inizio Rimini un po’ mi mancava e non nascondo che mi ci sia voluto un po’ per ambientarmi, ma Novara è l’ideale per la mia crescita».Chi non ha perso tempo a rimuginare sull’anno prima è Alessandro Evangelisti (32 presenze, 7 gol e 5 assist), il quale risalita la via Emilia fino a Forlì (D, gir. D), sta lasciando una traccia indelebile, scandita da gol e assist. «Sono contento dell’ambiente e della squadra che ho trovato a Forlì. Per non parlare delle 8 reti siglate, nuovo record personale». Nessuna rivincita però col Rimini. «Assolutamente no, mi è dispiaciuto semmai essermi infortunato nei momenti decisivi della stagione». A poco più di 10 chilometri da Evangelisti gioca Michele Conti (4 presenze), che è tornato nella sua Castrocaro (Promozione). «Gioco più in basso, ma mi diverto, perché sono in squadra con tutti i miei amici di un tempo. Il 2010-’11? Ho trovato poco spazio, però mi sento di ringraziare D’Angelo e Drudi perché mi hanno fatto sentire importante».Sulla sua falsa riga Ariel Marando (1 presenza) e Samuel Sari (15 presenze e 1 gol), che hanno fatto ritorno entrambi nella loro terra natale. In Argentina il primo, a Treviso il secondo. Talento di cristallo, il fantasista veneto ha dovuto sacrificare la passione per il pallone sull’altare del lavoro. «Avevo iniziato al Ponzano, in Eccellenza, ma dopo che ho iniziato a fare il traslocatore non ho avuto più tempo d’allenarmi». Davvero un peccato, se si ripensa alla trafila nelle giovanili biancorossa folgorante. «Gli infortuni mi hanno frenato nell’ultimo biennio. Poi non capisco perché a luglio volevano portarmi in ritiro, poi a settembre mi hanno dato il cartellino». Ha appeso le scarpette al chiodo anche il numero uno Emiliano Dei (1 presenza), che oggi allena i giovani portieri del club di Amati. «Il bilancio della mia carriera è sicuramente positivo, perché ho fatto quello che più mi piaceva nella vita. Sono rimasto a vivere qui, questa città è nel mio cuore». Da un riminese acquisito ad un altro doc, che si è spostato di pochissimi chilometri. È Nicolò Ferrari (3 presenze), che da settembre è passato al Santarcangelo. «L’anno scorso ho avuto poco spazio».Infine il bomber della promozione in Lega Pro, Emiliano Olcese (42 presenze, 15 gol e 5 assist). Ora è alla Sarnese.Gian Marco Porcellini


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