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  • Rimpianto Milan, è di nuovo Torres

    Rimpianto Milan, è di nuovo Torres

    E' rifiorito con la primavera, ha contribuito a trascinare il suo Atletico Madrid in finale di Champions League eppure il suo futuro è un punto di domanda grosso come una casa. Dopo aver già trionfato nella competizione europea più importante con la maglia del Chelsea nel 2012, Fernando Torres ha la possibilità di chiudere un cerchio con i colori che ha tatuati sulla pelle e lo farà a Milano, in una città che calcisticamente parlando non è stata in grado di capirlo e valorizzarlo.

    UN NUOVO TORRES - Dieci i gol in stagione per un attaccante che indubbiamente non è più quello che aveva fatto innamorare i tifosi dell'Atletico e poi quelli del Liverpool nella sua prima avventura in Premier League ma che, con un allenatore come Simeone che ha saputo ricostruirlo fisicamente e infondergli nuovi stimoli, si è definitivamente ritrovato dopo il black-out vissuto nel corso della sua esperienza al Chelsea e ha riscoperto una seconda giovinezza a 32 anni compiuti. Non è più l'attaccante devastante in progressione e implacabile sottoporta di qualche stagione fa (91 gol in 214 partite nella sua prima parentesi colchonera, 81 in 142 a Liverpool), ma è un campione in grado di mettersi con umiltà al servizio di una squadra operaia senza rinunciare al piacere di essere decisivo.

    RIMPIANTO MILAN - E' vero, avesse trasformato ieri il rigore del potenziale 2-1 sul Bayern, avrebbe evitato molte sofferenze nel finale, ma l'assist in profondità per il gol qualificazione di Griezmann è tutto suo, come suo è il palo clamoroso dopo una grande giocata nello stretto nella partita di andata. Ai quarti di finale, ha sbloccato il risulato a Barcellona prima di incorrere in un'espulsione figlia di un eccesso di generosità. E recentemente nella Liga ha colpito e affondato Betis, Espanyol, Granada e Athletic Bilbao. Il suo futuro è tutto da decidere perchè a giugno scadrà il suo contratto con l'Atletico e ancora non è chiaro se proseguirà la sua avventura o se ascolterà le proposte da campionati meno competitivi come la MLS o quello cinese. San Siro lo riammirerà da spettatore il prossimo 28 maggio, magari con una punta di rimpianto perchè il Milan e il calcio italiano non sono riusciti a tirare fuori il meglio del Nino. Che con la consueta eleganza ha liquidato così l'argomento: "Non ci sarà modo e occasione migliore di tornare a Milano per incontrare di nuovo i tifosi della mia vecchia squadra".

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    Andrea Distaso

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