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  • Roberto Carlos: 'Alex Sandro mio erede'
Roberto Carlos: 'Alex Sandro mio erede'

Roberto Carlos: 'Alex Sandro mio erede'

Il maestro che parla dell'erede, o presunto tale. Si tratta iin questo caso nientepopodimenoche il brasiliano Roberto Carlos, uno dei terzini sinistri più forti di sempre, che ha parlato a Tuttosport, designando il nuovo acquisto dei bianconeri, Alex Sandro, come suo discendente naturale per quanto riguarda il campo: "E’ vero, mi somiglia. E se continua così può diventare il mio successore", assicura l'allenatore dei Delhi Dynamos, squadra indiana di cui è tecnico da inizio anno. Ecco i punti salienti dell'intervista dell'ex giocatore di Inter e Real Madrid:

SU ALEX SANDRO - "Vedrete, rimarrete soddisfatti. E’ un bravo ragazzo, sveglio. Io l’ho visto giocare sia quelle poche volte che è stato protagonista con la Nazionale e sia nel Porto. E’ un terzino tecnico e moderno, uno che difende e attacca. In Brasile lo accostano a me e a dire la verità io un po’ mi rivedo in Alex Sandro. Il tiro? Non calcia come me, anche perché sono in pochi a possedere il mio tiro... Per il resto abbiamo diverse caratteristiche comuni. Anzi, nei cross devo ammettere che Alex Sandro forse è ancora più preciso di quanto fossi io. E’ davvero una delle sue specialità. I suoi traversoni più che forti sono quasi sempre palloni invitanti per gli attaccanti. Un bel vantaggio per Mandzukic e Morata: sicuramente Alex Sandro è un laterale abile nel fornire assist".

SULLA NAZIONALE - "Non viene convocato? Il motivo è abbastanza semplice: abbiamo tanti giocatori di livello in quel ruolo, gente come Marcelo del Real Madrid e Filipe Luis dell’Atletico. Alex Sandro durante gli anni al Porto è migliorato e l’esperienza alla Juventus lo aiuterà a crescere ulteriormente. Il campionato italiano lo migliorerà. E poi la Juve, assieme a Inter, Milan, Real e Barcellona, è una delle squadre più seguite in Brasile: tutti guardano le partite dei bianconeri. E se fai bene in questi club, poi il tuo valore risalta ancora di più".

SULL'INTER - "Fu comunque una stagione importante, fondamentale per la mia crescita. Moratti si è sempre comportato in maniera fantastica con me. E grazie a quell’anno sarò sempre un po’interista, almeno quando si parla di calcio italiano. In generale, però, mi sento tifoso del Real: così tanti anni al Madrid ti restano dentro. Hodgson? Non parlerei di colpe: semplicemente si presentò il Real Madrid".

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