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  • Roma, 30 milioni sul groppone

    Roma, 30 milioni sul groppone

    • Valerio Nasetti

    Trenta milioni di euro. E' l'ammontare complessivo degli stipendi 'indesiderati' da pagare a Julio Sergio, Fabio Simplicio, Guberti, Pizarro, Perrotta, Okaka e Borriello qualora non fossero ceduti prima della loro scadenza di contratto. A pesare sul bilancio sopratutto gli ultimi due: almeno il cileno a gennaio tornerà in patria (prende 3,2). La vera spina è l'attaccante campano. La Roma sulla carta verserà sul suo conto corrente la bellezza di 16,2 milioni di euro fino a giugno 2015. Una cifra astronomica, una somma che da sola permetterebbe di acquistare Destro o due ottimi esterni, scegliete voi. Un cattivo affare figlio delle amicizie sbagliate della precedente gestione, pronta a perdere Mexes a parametro zero (regalato al Milan) per investire i soldi dell'ingaggio richiesto dal francese su Adriano. Ma vendere è difficile e i cattivi affari sono dietro l'angolo. Per tutte le proprietà. Ci mancherebbe altro.

    Prendete ad esempio il caso Kjaer, portato lo scorso agosto da Sabatini: la Roma ha investito sul danese 6,8 milioni di euro tra prestito e ingaggio stagionale, e non peccheremmo di superficialità se affermassimo che le amnesie del danese siano valse un contributo significativo alla mancata qualificazione in Europa. In questa sessione estiva, il ds Sabatini sta lavorando molto a sbrigare sopratutto i contratti in esubero: grazie ai contatti del dg Baldini con il Brasile ha risparmiato 4,6 milioni di euro per stipendiare Juan, andato all'Internacional. Ha praticamente definito le cessioni di Greco e Bertolacci, Brighi si è trasferito al Torino. Guberti può andare all'Olympiacos, Julio Sergio una volta ristabilito potrà cercare una squadra in patria, magari il Botafogo. Diverse però anche le situazioni di stallo: Perrotta (2,3 milioni) ha rifiutato il Bologna, il Bahia ha detto no a Simplicio. Okaka, invece, prende quanto percepiva Borini (1,2 ma fino al 2016) e sarà difficile piazzarlo. Dunque, nodo al fazzoletto per gli attuali dirigenti: prima di far firmare contratti pluriennali a cifre al di sopra della media ai vostri giocatori pensateci bene, vi potrebbero rimanere sul groppone.

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