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  • Roma ai Sensi| Garanzie a Profumo

    Roma ai Sensi| Garanzie a Profumo

    La Roma calcio sotto il controllo (51%) attraverso varie scatole societarie, dei Sensi con Unicredit al 49%.

    Fino alla vendita da parte di un advisor (Rothschild) che avrebbe 6-12 mesi di tempo per trovare un compratore.

    Con clausole blindate e penali che se assicurano a Rosella Sensi la gestione del club giallorosso con le deleghe attuali, quindi, con margini sulla campagna acquisti e vendite per la fase di traghettamento, dovrebbero però garantire il gruppo di Alessandro Profumo nell’attuazione del piano.

    Italpetroli al 100% di Unicredit a fronte dell’azzeramento dei circa 400 milioni con Unicredit e Mps. Oggi è un’altra lunghissima giornata della telenovela Unicredit- Sensi.

    Alle 18 Piergiorgio Peluso, ad di Unicredit corporate banking e Rosella Sensi, patron del gruppo si ritroveranno nello studio del presidente del collegio arbitrale Cesare Ruperto per definire la ”puntuazione”, cioè la lettera di intenti che sancisce l’accordo sul debito di Italpetroli.

    Fino all’ultimo però, non è detto che si arrivi alla firma. Lunedì scorso infatti il negoziato è stato sospeso per la mancanza di un elenco completo delle proprietà immobiliari di Italpetroli in base al quale procedere all’assegnazione della ”buonuscita” alla famiglia romana in immobili per un controvalore di 30 milioni circa.

    Anche ieri gli avvocati delle parti (Agostino Gambino e Antonio Conte per i Sensi, Francesco Carbonetti e Valerio Di Gravio per Unicredit) si sarebbero scambiate le carte. Lo faranno anche oggi fino all’ora dell’incontro. Sarebbe stato consultato anche Mps per via di quell’ipoteca sulla palazzina di via Panisperna che avrebbe fatto rinviare l’accordo tre giorni fa: i Sensi vorrebbero da Unicredit un mutuo di qualche decina di milioni ma essendoci una garanzia già data a Siena, piazza Cordusio non può ottenere un gravame.

    Gli avvocati cercheranno una soluzione che potrebbe passare dalla scelta di un altro immobile. Se anche questo tassello andrà a posto, ci sarà la firma di un documento che definisce i principi generali rinviando i dettagli al contratto definitivo. Fra una decina di giorni. E se invece non ci sarà accordo, difficilmente Ruperto accorderà un’altra sospensione tirando dritto al lodo arbitrale sollecitato dai Sensi per contestare la disdetta dell’accordo sul debito fatto da piazza Cordusio.

    La base del negoziato comunque prevede che i Sensi cedano a Unicredit il 51% di Italpetroli in cambio dell’azzeramento del debito: la banca salirebbe quindi dal 49 al 100%. E Italpetroli resterebbe almeno in una fase intermedia nella sua attuale configurazione procedendo solo alla scissione non proporzionale - o un’altra tecnicalità che suggeriranno i fiscalisti - a favore di Newco Roma della partecipazione nella squadra di calcio, quotata in borsa. Newco Roma riprodurrebbe lo stesso assetto azionario di oggi di Italpetroli (51% Sensi, 49% Unicredit) per non determinare un cambiamento del controllo del club che potrebbe far scattare l’opa. Ma la maggioranza ai Sensi servirebbe anche per dare un ruolo attivo a Rosella che conserverà la presidenza.

    Newco Roma avrebbe il 100% di Roma 2000 che ha il 67% di Roma calcio. Unicredit lascerebbe intatta Italpetroli, salvo eliminare alcune società superflue, per non compromettere le concessioni delle attività petrolifere. I fiscalisti comunque ottimizzeranno la struttura. Ma tutto dipende dalla firma dei Sensi che però non hanno troppe alternative in quanto dall’accordo di oggi dipende la continuità aziendale di Italpetroli richiesta dai revisori, la cui assemblea ieri è stata lasciata aperta fino a domani per approvare il bilancio 2009. Chiuso in rosso. E senza l’ok il destino del gruppo sarebbe a rischio.

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