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  • Roma, alla scoperta di Tumminello: la bestia nera dell'Inter che sfiorò il Milan
Roma, alla scoperta di Tumminello: la bestia nera dell'Inter che sfiorò il Milan

Roma, alla scoperta di Tumminello: la bestia nera dell'Inter che sfiorò il Milan

  • Francesca Schito
Di ragazzi promettenti, nelle giovanili della Roma, se ne trovano praticamente ovunque. Alberto De Rossi e tutto il suo staff hanno fatto e stanno facendo in questi anni un lavoro eccezionale, facendo crescere dei ragazzi che sono già sparsi per l'Italia o devono ancora lasciare Trigoria. Lo scorso anno, il tecnico di Ostia ha portato la Primavera sul tetto d'Italia, vincendo il terzo scudetto della sua gestione. Nella rosa attuale diversi sono i profili interessanti. Uno di questi è senz'altro Marco Tumminello. Bomber di razza, addirittura uomo mercato nelle ultime ore. L'attaccante di Erice è una prima punta ma Alberto De Rossi, per schierare il tridente pesante composto da lui, Soleri e Keba, lo ha adattato nel ruolo di esterno destro atipico.

IL MILAN SFIORATO DA BAMBINO - Come detto, Tumminello non è uno di quei talenti nati all'interno, o nei dintorni, del Grande Raccordo Anulare. Il bomber della Roma Primavera di oggi nasce il 9 novembre del 1998 e muove i suoi primi passi nell'A.S.D. Città di Trapani. A 12 anni passa all'A.S.D. Valerio Leto e qui, complice un'affiliazione con il Milan, sfiora addirittura il passaggio in rossonero, ma l'età e i regolamenti lo frenano. Il piccolo Tumminello piace alle grandi, il Palermo lo porta nel settore giovanile rosanero e viene aggregato quasi immediatamente ai Giovanissimi Nazionali. Dalla Sicilia alla Roma il passo è breve: il ragazzo non è ancora vincolato e Tumminello diventa giallorosso nel 2012-13. Una volta passato negli Allievi Nazionali, l'attaccante esplode. Si gioca un posto con Gianluca Scamacca, poi volato in Olanda, e spesso e volentieri la spunta. E' la stagione 2014-15, Tumminello la decide in finale: il gol che fissa il 2-1 contro l'Empoli che vale lo scudetto è il suo.

IL PASSAGGIO IN PRIMAVERA - Alberto De Rossi lo accoglie a braccia aperte in Primavera ma trovare spazio in un attacco atomico come quello della Roma sembra impossibile. C'è Umar Sadiq, appena arrivato dallo Spezia e destinato a timbrare addirittura in prima squadra gli ordini di Rudi Garcia. C'è Edoardo Soleri, in Primavera già da una stagione e pronto a prendere i gradi di titolare. A sprazzi, tra infortuni e convocazioni con i grandi, ci sarebbe anche Ezequiel Ponce, costato 4,2 milioni di euro ma spesso e volentieri confinato in Primavera. Nonostante tutto, Tumminello trova spazio. Insieme al talento, viene fuori anche un carattere non proprio facilissimo. Un gol nel derby viene festeggiato con un gestaccio rivolto ai tifosi della Lazio, la pioggia di critiche si abbatte su di lui. "Chiedo scusa a tutti i tifosi e ragazzi della Lazio per il brutto gesto eseguito nei loro confronti - ammetterà a mente fredda l'attaccante su Facebook -. Non era un gesto per insultarvi, ma per l'emozione che ho provato al mio primo gol al derby, mi è uscito involontariamente. Quel gesto non era nelle mie intenzioni farlo, soprattutto perché non ho mai fatto una cosa del genere. Quindi potete insultarmi quanto vi pare perché è giusto". I gol non mancano, i colpi di testa nemmeno. Non solamente quelli in campo, purtroppo.

INTER, ATTO PRIMO - Semifinale scudetto contro l'Inter, L'attaccante segna due volte nei tempi regolamentari, ribaltando il vantaggio di Baldini, e la Roma è a un passo dalla finale. Manaj la raggiunge a una manciata di secondi dal 90esimo e porta avanti i suoi nei supplementari. Il nervosismo è alle stelle, Ponce fa 3-3, poi la Roma chiede un rigore. Tumminello, in panchina dopo essere stato sostituito, fornisce il peggio di sé. Testa a testa con l'arbitro, espulsione, addio alla finale scudetto - poi vinta dai suoi compagni - e sei giornate di squalifica. Una sanzione tutto sommato inferiore alle previsioni, arrivata dopo che la Roma aveva già deciso di sospenderlo a tempo indeterminato. "L'A.S. Roma, con profondo rammarico, stigmatizza il comportamento assunto dal proprio calciatore nel corso della semifinale del campionato Primavera. Il giocatore viene immediatamente sospeso dal club a tempo indeterminato". A Tumminello non restano che le scuse, nuovamente tramite Facebook. "Non conta la doppietta, in questo momento c'è poco da dire, chiedo scusa alla società per questo brutto gesto accaduto in una serata speciale per noi. Ora andiamoci a prendere questo scudetto che ce lo meritiamo".

INTER, ATTO SECONDO. E IL FUTURO? - Rischiava di essere la fine della storia, ma il caso Tumminello rientra durante l'estate. In campionato salta le prime cinque giornate ma in Youth League inizia a timbrare con regolarità. In Supercoppa, a fine ottobre, c'è di nuovo l'Inter. Tumminello perde il brutto vizio delle reazioni e mantiene quello bello: doppietta nel 4-0 e coppa in bacheca a Trigoria. Sembra uno scherzo del destino, ma la Roma ritrova i nerazzurri anche in semifinale di Coppa Italia. Come finisce la doppia sfida? All'andata è 1-0, gol di Tumminello. Nel match di ritorno, Pinamonti risponde a Soleri. In pieno recupero arriva il raddoppio giallorosso e la firma è sempre la stessa, quella del ragazzo che aveva sfiorato il Milan e ora fa sognare la Roma. Tredici presenze stagionali, sedici gol, uno ogni sessantasei minuti. Pare che il Sassuolo abbia fatto il suo nome nella trattativa per Defrel, ora la palla passa alla società. Che sa di trovare nel club neroverde una sponda affidabile per la crescita dei giovani, ma allo stesso tempo deve riflettere sulla formula. La comproprietà non esiste più, Tumminello rischierebbe di salutare a titolo definitivo, ovviamente con diritto di riacquisto. Sarebbe un delitto salutare un simile gioiello.

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