A portarlo a Firenze nell’estate del 1996 fu l’attuale direttore tecnico della Russia guidata da Fabio Capello, Oreste Cinquini. Quest’ultimo ne aveva apprezzato le doti di ‘maestro’ di calcio nel settore giovanile della Massese, e prim’ancora nella Lucchese del ‘miracolo’ serie B per quasi dieci anni. Aurelio Andreazzoli sbarco’come allenatore degli Allievi della Fiorentina prima e della Primavera poi, sorretto da uno staff dirigenziale che vedeva come direttore generale gigliato uno come Giancarlo Antognoni. ‘Era una persona capace, un uomo per bene e soprattutto un grande educatore – ricorda oggi la bandiera storica della Fiorentina parlando dell’attuale tecnico giallorosso – Dalle sue ‘mani’ è passata gente come Riccardo Taddei e Tavano, tanto per fare due nomi, ma completo’ anche la crescita di Mirri e Christian Amoroso. Ha avuto dalla carriera meno di quanto meritasse ma adesso sta dimostrando le sue capacità umane e di allenatore di calcio, nel vero senso della parola’. La gente che lo ha frequentato quando lavora a Firenze ne ricorda la meticolosità nel lavoro e la professionalità dentro e fuori dal campo. ‘Ricordo che nelle partitelle che Trapattoni voleva organizzare il mercoledì o il giovedì, anche in preparazione dei match europei, era un collaboratore perfetto, e diceva sempre che era giusto scommettere piu’ sulle motivazioni di un giovane, che sull’esperienza di un ‘anziano’ – ha aggiunto Romano Fogli parlando ancora di Andreazzoli – Se gente come Totti e De Rossi ci hanno messo poco a ‘sposare’ la sua linea tecnica, è perché allenando spesso nella sua carriera i ragazzi, ha capito i metodi per farsi ascoltare e rispettare anche dai cosidetti giocatori ‘icona’’.