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  • Roma, Brighi:| Quanti intrecci col Genoa!
Roma, Brighi:| Quanti intrecci col Genoa!

Roma, Brighi:| Quanti intrecci col Genoa!

  • V.N.

Vedi Genoa e poi giochi. Non è l'ennesimo remake del celebre film degli anni '50 'Vedi Napoli e poi muori', ma la semplice storia di Matteo Brighi. Andiamo per ordine e iniziamo dal 17 gennaio 2010 quando la Roma ospita all'Olimpico la squadra rossoblù. Ranieri deve fare a meno di Totti (infortunato) e preferisce non rischiare De Rossi facendolo accomodare in panchina. I giallorossi si schierano in campo con un 4-2-3-1 atipico perché a differenza di come era lecito attendersi alla vigilia, Perrotta viene schierato al fianco di Pizarro e Brighi nel trio dietro Toni con compiti di marcatura su Milanetto. La partita non ha storia: la Roma vince 3-0 e il mediano gioca una partita perfetta annullando la regia avversaria.

Estate 2010: in un mercato difficile, dove il ds Pradè deve far leva più sulle idee che sui soldi a disposizione, Brighi è la chiave per arrivare a Sculli, uno degli esterni richiesti da Ranieri. L'affare sembra poter andare in porto ma poi ha una brusca frenata: Sculli rimane a Genova e Brighi, non solo viene tolto dal mercato (e trova puntualmente spazio in tutte le amichevoli che la Roma disputa) ma gli viene fatto firmare il rinnovo del contratto sino al 2014.

Dietro l'operazione, suggellata a settembre, c'è l'avallo di Ranieri che in ritiro a Riscone di Brunico, parlando del centrocampista, aveva fatto intuire quanto fosse importante confermarlo: 'Matteo è una certezza, con lui vai sempre sul sicuro. È come una tassa: puntuale. Sono quelli come lui che fanno le fortune di una squadra'. Ora la tassa, curiosità vuole proprio contro il Genoa, ritrova una maglia da titolare. De Rossi, infatti, solo oggi si sottoporrà agli esami per controllare l'edema al polpaccio ma lo staff tecnico è orientato a non rischiarlo.

Brighi, comunque, vive con la Roma sull'altalena perché Ranieri, pur considerandolo una pedina molto utile, ha sempre avuto con Brighi un rapporto particolare. Se con Spalletti nel 2008-09, il mediano è titolare 32 gare su 38, lo scorso anno con l'allenatore romano le presenze dal primo minuto scendono bruscamente a 15. Più volte il riminese fatica a capire il motivo delle esclusioni, come quando dopo esser stato decisivo nella partita casalinga del 13 febbraio contro il Palermo (sigla addirittura una doppietta) finisce nel dimenticatoio. Ora torna titolare, sabato il Genoa dirà una parola importante sulla sua storia.

(Il Messaggero)

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