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  • Roma, senti Cagni: 'Per Garcia è ora di vincere'

    Roma, senti Cagni: 'Per Garcia è ora di vincere'

    Gigi Cagni, ex collaboratore del tecnico della Sampdoria Walter Zenga, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport per parlare dell'imminente sfida tra Roma e Sampdoria e sulle prospettive della formazione giallorossa. 
    Queste le sue parole:

    Quali sono secondo lei le potenzialità della Roma?
    "Quest'anno o la va o la spacca. E' il terzo anno di Garcia ed è ora di provare a vincere qualcosa. Con la Juventus ha dimostrato di avere una squadra di ottimo livello. Dovrà essere bravo a trovare la continuità".

    Secondo lei la squadra è all'altezza di lottare con la Juventus?

    "Se uno ha lavorato bene il terzo anno è quello della raccolta. Garcia dovrà raccogliere quanto seminato negli anni precedenti. Penso che sia il momento per la Roma di fare il salto di qualità".

    Come si può gestire il turnover?
    "L'organico è stato costruito per lottare ed arrivare in alto. La qualità dei giocatori permette di fare turnover e di alternare i calciatori in base allo stato di forma".

    Che avversario è la Sampdoria?
    "Una squadra che deve trovare ancora  l'equilibrio. Deve trovare ancora la quadratura del cerchio. Qualitativamente però siamo di fronte ad una squadra molto forte".

    Muriel è pronto alla consacrazione?
    "Ha grandissime qualità e doti eccezionali. E' arrivato ad un punto, anche per età,  nel quale deve consacrarsi".

    Inter e Napoli possono entrare nella lotta al titolo?
    "Mi sembra che l'Inter abbia l'assillo di vincere mentre il Napoli può anche non farlo. Sarri può concentrarsi sul gioco mentre Mancini deve vincere perchè ha costruito una squadra fortissima, composta da calciatori scelti da lui".

    Come mai in Italia vengono valorizzati poco i giovani?
    "Il sistema è cresciuto nel modo sbagliato da anni. I settori giovanili sono pieni di giocatori stranieri per questioni di mercato. Non c'è mai stata una progettazione da parte delle grandi sui settori giovanili, per una questione economica e di risultati. Le plusvalenze hanno rovinato il calcio negli ultimi anni".


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