Meno male che è reduce da una stagione che, a detta di molti, è stata deludente, pur avendo realizzato il suo record di gol in campionato (sette) e in totale (undici). Ma Daniele De Rossi rimane uno di quei nomi che sul mercato ci sta sempre bene. E allora, non è un mistero, che nelle ultime settimane si sono sempre più infittite le voci che vorrebbero il biondo centrocampista di Ostia nel mirino di Real Madrid, Chelsea, Manchester City. Non bisogna neppure essere troppi esperti di calcio per sapere che sono anche tre club che, in fatto di cammelli intesi come cash, non è che stiano lì a contare il cammello. Quaranta, quarantacinque, cinquanta milioni di euro, sono queste le cifre che ronzano attorno al cartellino di De Rossi che domani si presenterà al raduno della Nazionale per cominciare a preparare il suo secondo campionato del mondo. Possibile che la Roma si faccia tentare, anche alla luce di una situazione economica che non è da ricchi cotillons? Impossibile, nonostante tutto. Perché se mai ce ne fosse stato bisogno, ieri il direttore tecnico Bruno Conti ha ribadito quello che la società ha sempre sostenuto in proposito: "De Rossi è incedibile. In nessuna, eventuale, strategia per il nostro mercato, è prevista la sua cessione". Applausi, totali, da parte della tifoseria romanista alla quale sarebbe praticamente impossibile far capire e ancor più digerire un’eventuale cessione del centrocampista cresciuto, bene, nel settore giovanile di Trigoria. E allora perché continuano a provarci? Se uno sa che una cosa non è raggiungibile, non spreca tempo nel provarci.
Eppure, per esempio, non più tardi di tre settimane fa al fax della Roma è arrivata un’offerta, su carta intestata, dell’emiro proprietario del Manchester City che, su suggerimento del suo allenatore Roberto Mancini, ha messo nero su bianco un’offerta da quarantacinque milioni di euro, cash, subito. Offerta, comunque, che è stata rispedita al mittente con un doppio no, grazie sia da parte della Roma che del giocatore. De Rossi, peraltro, in questi ultimi anni, ogni volta che ne ha avuto la possibilità, ha sempre dichiarato forte e chiaro che lui potrebbe accettare di lasciare la Roma, la sua Roma, solo se il club decidesse di venderlo.