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  • Roma| E ora nessuno remi contro Rosella

    Roma| E ora nessuno remi contro Rosella

    Il calcio non è solo classe, tattica e corsa. E’ soprattutto una questione di motivazioni. Vale in particolare per la Roma, che vivrà una stagione unica nel suo genere. Non ci sono precedenti cui rifarsi. Ciò che è stato l’anno scorso (reazione ranieriana alle brutture iniziali) appartiene al passato e non riguarda l’attualità. Che al volante vede una governatrice, più che una presidentessa. Perché la Roma possa far bene, ci vuole che tecnici e giocatori stiano tutti dalla stessa parte, che è quella di Rosella.

    La quale, non a caso, ieri mattina ha fatto il suo ingresso a Trigoria: lo scettro, ha detto e mostrato, è nelle mie mani e voi dovete seguirmi per raggiungere l’obbiettivo più alto. Ha guardato tutti in faccia, anche chi, in questi giorni, ha cercato di portare la barca da un’altra parte, giocando in proprio anziché per la Roma e di cui Rosella conosce ogni atto e ogni azione.


    Da qui, anche da qui, il malumore di Bruno Conti, perfettamente disegnato nel Messaggero di ieri. Conti é uno di casa. Quando vede una cosa storta, come ascolta una nota stonata, si adombra, si agita, alza la voce. Ce ne fossero molti così. Rosella per il momento ha scelto il silenzio: vorrebbe compattare di nuovo il gruppo tecnico. E’ una scelta. Personalmente, ne avremmo fatta un’altra, proprio per dimostrare che la corona giallorossa è ancora sua: via, subito, su due piedi, chi ieri ha abbassato lo sguardo. Un atto di forza, non di tenerezza. Questo non è il momento delle caramelle al miele.


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