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  • Roma: arriva Monchi, il talento delle plusvalenze. Ecco le prime mosse
Roma: arriva Monchi, il talento delle plusvalenze. Ecco le prime mosse

Roma: arriva Monchi, il talento delle plusvalenze. Ecco le prime mosse

  • Francesca Schito
"Ho incontrato la Roma a Londra, e per questo mi scuso pubblicamente. Ma non ho firmato con i giallorossi, anche se hanno mostrato interesse per me. Ho sentito il loro progetto, nient'altro". Ha salutato il Siviglia, per il momento non ha ancora abbracciato la Roma. Il "profeta" Monchi sta per sbarcare nella capitale - a meno di colpi di scena -, destando un'attesa pari a quella di un top player. Pregio (o difetto) di un ambiente abituato a enfatizzare tutto, anche se nel caso dell'architetto del Siviglia dei miracoli sembra legittimo. Perché dopo le utopie di Walter Sabatini, il mago delle plusvalenze e l'uomo delle conferenze stampa infinite, dei riferimenti a volte fin troppo astratti per un mondo brutalmente concreto come quello del calcio romano, la Roma sta per affidarsi a un dirigente illuminato e illuminante, che ha costruito dal nulla una squadra capace di mettere in bacheca per cinque volte l'Europa League, oltre a una Supercoppa Europea, una Supercoppa di Spagna e due Coppe del Re, nel giro di dodici stagioni.

TALENT SCOUT E NON SOLO - Nella sua carriera andalusa, ha rigenerato stelle cadenti e scovato talenti nel nulla. Il capolavoro rimane Dani Alves, arrivato a 19 anni al Ramon Sanchez Pizjuan e ceduto a 35 milioni di euro al Barcellona. Ma sono tanti anche i personaggi in cerca d'autore che hanno trovato a Siviglia la piazza ideale per rinascere. Gameiro stava sfiorendo nella panchina del PSG prima di ritrovare il sorriso in biancorosso, Ever Banega era diventato un esubero in un Valencia che aveva provato anche la via del prestito in Argentina per provare a "salvarlo". Monchi sa delegare, il suo team è composto da sedici scout, per poi agire in prima persona. Il mercato inizia presto, già dai primi mesi dell'anno: l'estate serve solamente per concludere il lavoro impostato da gennaio a maggio. 

I POSSIBILI OBIETTIVI - Il primo nome sulla lista di Monchi sembrerebbe essere quello di Clement Lenglet, uno dei suoi ultimi capolavori di Siviglia: preso in estate per circa 5 milioni dal Nancy, potrebbe essere l'uomo giusto per tamponare una partenza pesante in difesa, con Manolas e Rudiger che sono nel mirino delle grandi d'Europa. Monchi, che a Roma ritroverà Federizo Fazio e Diego Perotti, segue da tempo anche un altro centrale molto interessante, il cui nome nella capitale è ben noto: Rodrigo Caio piaceva infatti a Walter Sabatini oltre che a Igli Tare, possibile che in estate si apra un derby romano per il difensore brasiliano. Le indiscrezioni di mercato portano anche verso una pista turca, con Ozyakup e Cenk Tosun che potrebbero diventare nomi di grande attualità per centrocampo e attacco. Occhio però a un altro aspetto, che James Pallotta ha fatto filtrare in maniera insistente nelle sue ultime dichiarazioni: quello del vivaio.

I TALENTI DI CASA - "Abbiamo ceduto in prestito alcuni giovani che ci avrebbero fatto comodo per dare riposo ai titolari, le altre squadre stanno godendo dei loro benefici ma questa cosa cambierà in futuro", tuonava il patron statunitense due settimane fa, salvo poi aggiustare parzialmente il tiro. Uno dei marchi di fabbrica di Monchi è la capacità di puntare sui talenti del settore giovanile. Il Siviglia ha visto sbocciare dei "canterani" di livello assoluto: da Jesus Navas a Sergio Ramos, passando per José Antonio Reyes. Se c'è la qualità, non conta la provenienza. Occhio quindi ai tanti giocatori che la Roma ha seminato in giro per l'Italia, con Lorenzo Pellegrini su tutti e due nomi da valutare fino in fondo come Riccardo Marchizza e Marco Tumminello, gioielli della Primavera di Alberto De Rossi che potrebbero non essere ceduti a cuor leggero. Per il momento non ha ancora abbracciato il giallorosso ma la rivoluzione di Monchi è alle porte.

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