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  • Gonalons si presenta: 'A Roma per vincere, avrei voluto essere come Totti e De Rossi' VIDEO

    Gonalons si presenta: 'A Roma per vincere, avrei voluto essere come Totti e De Rossi' VIDEO

    Maxime Gonalons, neo centrocampista della Roma, è stato presentato ufficialmente alla stampa nel ritiro di Pinzolo. Ecco le sue parole: "Sono molto felice, la Roma è un grande club. Le cose sono cambiate rapidamente, appena la situazione è diventata difficile a Lione non ho esitato a scegliere la Roma. Ho già parlato con Di Francesco, il mio ruolo è molto importante per lui e mi ha dato fiducia. Non resta che impegnarsi al massimo e ricambiarla, dovrò adattarmi al campionato italiano e prepararmi al meglio per questa nuova esperienza. Se posso fare la mezzala? So che ho al mio fianco De Rossi, lo ammiro, avrei voluto emulare la sua carriera. Devo imparare da lui, il mio ruolo preferito è davanti alla difesa. Ringrazio Monchi per la fiducia, la nostra è una squadra forte, sono venuto per vincere dei titoli. So che c'è la Juve, ma noi faremo del nostro meglio per competere, ho un grande desiderio di vincere".

    DAL 'NO' AL NAPOLI ALLA NAZIONALE - "L'addio al Lione? Con Aulas è successo qualcosa, ci sono stati dei malintesi. Ho trascorso una vita a Lione creando molti buoni rapporti, anche con il presidente, avrei voluto fare la stessa carriera di De Rossi e Totti. Adesso sono alla Roma e sono contentissimo, non vedo l'ora di dare tutto per questa maglia. Abbiamo uno dei migliori centrocampi in Italia, con ottimi elementi di esperienza. Il valore della Roma lo avevo testato in Europa League, questo è stato un motivo in più per venire: credo che faremo una grande stagione. In passato ho rifiutato il Napoli per la città? No, avevo già rettificato quanto detto dall'agente all'epoca. Non ero pronto a lasciare il Lione, non è vero che mi sono lamentato della città. Posso solo dire che la Roma è una grande squadra e sono venuto qui per questo. Qui per tornare in nazionale? Sì, può essere. Manco da diversi anni, c'è una nuova generazione che si è imposta, però non mi pongo limiti. Se farò bene qui, perché no? Quanto conta il senso d'appartenenza? Per me una squadra è la cosa più importante. Il sacrificio e l'aiutare i compagni è il mio modo d'essere, il mio modo di stare in campo". 
     

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