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    Roma all'inglese: Spalletti fa il mercato

    C'era una volta la Roma di Rudi Garcia e di Gervinho. Con l'arrivo di Luciano Spalletti, a Trigoria è cambiato tutto. Non è un caso che l'ivoriano, una volta esonerato il tecnico francese, sia stato di fatto il primo a partire. Ora è l'allenatore di Certaldo a indirizzare le scelte, sempre effettuate di comune accordo con Walter Sabatini: il direttore sportivo, che con Garcia aveva avuto qualche piccola divergenza - su tutte quella legata al mancato utilizzo di Salih Uçan -, si è messo al servizio della nuova guida tecnica. Ecco spiegati gli arrivi di Zukanovic ed El Shaarawy.

    LA CONOSCENZA DEL CAMPIONATO - In un momento in cui la Roma ha necessità di certezze, dal mercato sono arrivati due giocatori che non hanno bisogno di ambientarsi per iniziare a rendere al meglio. Spalletti, in questa veste molto vicina a quella di un manager inglese, si interfaccia con il direttore sportivo e prova a orientare il mercato. "Ervin è un giocatore che è in Italia da due anni - ha detto il tecnico in conferenza stampa - e ci servono giocatori pronti in quel reparto. Il direttore è stato bravo ad inserirsi, ho avallato il suo acquisto perché lo conosco. Ha carattere, è forte fisicamente, ha un buon piede e sa iniziare l'azione. Forse è un po' lento, ma sa fare il suo mestiere". Conoscere il campionato italiano diventa quindi una corsia preferenziale per sbarcare nella capitale: anche per questa ragione, Zukanovic ha avuto la meglio su altri nomi, come quello di Tasçi, che pure rimane sul taccuino giallorosso. Ed ecco perché i candidati per un possibile arrivo last minute sono Neto - ex Siena, nonché ex Zenit di Spalletti -, Izzo e De Maio, entrambi del Genoa.

    VOGLIA DI ROMA - L'altro punto focale del discorso di Spalletti riguarda la voglia di rimanere - o arrivare - alla Roma. "Gervinho voleva andare via in tutti i modi, mentre El Shaarawy voleva venire a tutti i costi. E' chiaro chi serva di più alla Roma". Rinforzi utili, che conoscano il campionato italiano e che vogliano vestire il giallorosso. La rivoluzione di Spalletti parte da qui e da un lavoro quasi in simbiosi con Walter Sabatini. "Il direttore ha dormito in ufficio tutte le notti, io a letto ma solo perché ho la camera". Dopo i dubbi iniziali, insomma, i due stanno iniziando a conoscersi e ad apprezzarsi. Per la Roma potrebbe essere un nuovo inizio.

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